
Le borse europee hanno un avviamento piatto, dovuto anche alla cautela registrata in Asia a sua volta condizionata anche dalla chiusura in contrasto di Wall Street lo scorso venerdì. La settimana passata infatti, ha visto il Dow Jones chiudere con un guadagno dello 0,26% mentre il Nasdaq aveva perso lo 0,25%.
Milano apre in positivo dopo di ché la partenza sotto la parità il FTSE Mib segna lo 0,29% in più e in evidenza si denota un’avvio debole per i titoli di FCA e quelli di Telecom Italia. In contrasto anche le altre borse, come quella di Francoforte che cede lo 0,01%, Parigi che arretra dello 0,26% invece Londra in contrasto sale con un +0,26%.
La borsa di Tokyo invece ha avviato una sessione in rialzo pari al 0,46%, mentre il titolo Sony è scivolato al di sotto dell’8% dopo che il colosso ha annunciato il taglio sul fatturato per l’intero anno fiscale, dovute alle attese deboli sulla vendita di macchine fotografiche e smartphone.
Uno sguardo verso i consumi
La giornata macroeconomica in Italia, ruota principalmente sulle indicazioni dei prezzi al consumo. In quest’ambito l’Istat infatti, ha aggiornato il paniere dei beni tracciati e ha determinato un rallentamento annuo pari allo 0,9%. In Cina, invece, è stato diffuso l’indice Pmi dei servizi stilato da Caixin/Markit, questo ha denotato una discesa da 53,6 punti a gennaio a 53,9 di dicembre, comunque rimane al di sopra dei 50 punti.
Oggi la borsa di Shangai invece, è chiusa per il festival di primavera mentre Hong Kong ha chiuso prima a causa del Capodanno Cinese. Infine, negli Stati Uniti si guardano in particolare agli ordinativi industriali, e le trimestrali delle grandi aziende i-tech.
Spread in ribasso sotto i 260 punti
Il differenziale di rendimento tra decennali è partito in rialzo salendo al di sopra dei 260 punti base, per poi riuscire a ridiscendere in area 255 con un rendimento pari al 2,72%. Per le materie prime invece, il prezzo del petrolio si consolida dopo i guadagni accumulati dopo le sanzioni USA per il Venezuela. Le quotazioni dell’oro invece sono in calo sui mercati asiatici, così il lingotto scende a un valore di 1312 dollari l’oncia.