Senza dubbio saprai il significato della parola “assegno” ma probabilmente, se ti chiedessi la differenza fra assegno circolare e assegno bancario, avresti qualche difficoltà a rispondere.
Niente paura, rimediamo subito con questo articolo di Supercoin in cui ti spiegherò per filo e per segno anche in cosa si differenziano un assegno bancario e circolare. Pronto a scoprirlo? Allora continua a leggere!
Cosa significa assegno circolare
L’assegno circolare non è altro che un titolo di credito che può essere usato come mezzo di pagamento al posto del denaro contante, di una carta bancomat o della carta di credito.
Tale documento viene emesso da una banca (emittente) su richiesta di colui che intende utilizzarlo (richiedente) e deve per forza riportare anche il nome di colui che è destinato ad incassarlo (beneficiario).
La differenza principale rispetto ad un assegno bancario è, dunque, che un assegno circolare non può essere “al portatore”, cioè non può essere incassato da chiunque ma solo da colui cui è intestato.
In generale, si parla sempre di assegno circolare non trasferibile, il che significa che non è possibile fare la “girata” del titolo a terzi; tale ipotesi è consentita al beneficiario solo nel caso si tratti di importi inferiori a 1.000 €.
Un altro aspetto molto importante per permettere l’emissione di un assegno circolare è che sul conto corrente di colui che ne fa richiesta vi sia la somma corrispondente a coprire l’importo dello stesso assegno.
Non è comunque necessario possedere un conto corrente per poter richiedere un assegno circolare: se non possiedi il conto ti sarà sufficiente farne richiesta alla banca e versare alla stessa la cifra corrispondente.
La cosa più importante è che in ogni caso l’assegno sia “coperto”, cioè vi sia una somma in denaro corrispondente depositata presso l’istituto di credito che lo ha emesso, in modo che colui che lo riceve come titolo di pagamento non subisca un danno.
Soddisfatti tutti questi requisiti, l’assegno dovrà essere pagato “a vista” nel momento in cui la persona cui è intestato si presenta allo sportello per recuperare il suo credito.
Mi preme di ribadire che un assegno circolare può essere emesso solo da una banca, dunque non viene staccato da un libretto come nel caso di un assegno bancario; nel caso di quest’ultimo infatti, l’emittente non è l’istituto di credito ma l’intestatario dello stesso libretto di assegni.
Inoltre, gli assegni bancari, se di importi inferiori a 1.000 €, possono non avere il nome del beneficiario ed essere pagati semplicemente “al portatore”.
Diverso anche il comportamento della banca nel caso di assegno bancario scoperto: l’istituto di credito non può impedire all’intestatario di un libretto di assegni di utilizzare quest’ultimo come strumento di pagamento anche qualora sul conto non vi sia la somma corrispondente.
Ciononostante, emettere un assegno bancario scoperto comporta una serie di conseguenze molto gravi che vanno dalla sanzione pecuniaria alla segnalazione alla centrale di rischio come cattivo pagatore.
Assegno circolare postale
Esiste anche l’assegno circolare postale che, come quello emesso dalle banche, è nominale, non trasferibile e pagabile solo “a vista”: l’unica differenza è che, anziché richiederlo ad un istituto di credito, dovrai richiederlo ad un ufficio postale.
Anche nel caso dell’assegno circolare postale, non è necessario che tu abbia un conto corrente presso Poste Italiane, ma ti basterà versare l’importo corrispondente in denaro contante presso uno dei tanti uffici presenti sul territorio nazionale.
Al pari di quello emesso dalle banche, anche l’assegno circolare emesso dalle Poste è un titolo di pagamento sicuro perché non può essere mai “scoperto”: occorre però tenere presente che colui che lo riceve ha dei tempi predefiniti entro cui poterlo incassare, che sono di 8 giorni dalla data di emissione se il titolo è emesso su piazza (cioè nello stesso Comune in cui è riscosso) e di 15 giorni se fuori piazza (cioè se riscosso in un altro Comune rispetto a quello in cui è stato emesso).
Superati questi limiti, colui che lo ha emesso può chiedere la sua revoca; il pagamento può avvenire in denaro contante, oppure, se il beneficiario possiede un conto corrente su Bancoposta, con un accredito diretto sul quest’ultimo.
Come si compila un assegno circolare
Come avrai ben compreso, per richiedere un assegno circolare occorre recarsi in banca e compilare il modulo di richiesta.
L’operazione è gratuita e può essere fatta in pochi minuti, a patto che la cifra richiesta risulti sia coperta o venga coperta contestualmente con un deposito di denaro da parte del richiedente.
Perché però un assegno circolare sia valido e dunque possa essere usato come titolo di pagamento “a vista” occorre che sia correttamente compilato in ogni suo campo.
Quali sono dunque le informazioni che devono essere riportate su questo tipo di assegno? Vediamole ad una ad una:
- Denominazione di “assegno circolare” dato che come abbiamo visto esistono anche altri tipi di assegno.
- Timbro e firma della banca che lo emette, con relativo codice di filiale, e l’impegno esplicito di quest’ultima a pagare la somma corrispondente.
- Il nome del beneficiario, in quanto si tratta di un documento pagabile a vista e non al portatore.
- L’importo esatto da pagare.
- Data e luogo di emissione, visto che l’assegno circolare ha dei limiti di scadenza predefiniti che vedremo in seguito.
Anche se è molto difficile che un istituto di credito si sbagli nel compilare un assegno circolare, per non inficiare la sua validità è sempre bene che sia il richiedente che il beneficiario controllino che tutte le informazioni siano corrette.
Eventuali inesattezze o l’assenza di alcuni dati potrebbero infatti indicare che il titolo di credito non è regolare, dunque non incassabile.
Come incassare un assegno circolare
L’incasso dell’assegno circolare può avvenire subito dopo la sua emissione: per ricevere la somma corrispondente il beneficiario non dovrà far altro che recarsi presso una delle filiali della banca emittente, portando con sè un documento di identità valido.
L’incasso può avvenire sia in denaro contante che sotto forma di bonifico sul proprio conto corrente, anche se la banca che lo emesso è un’altra rispetto a quella dove il beneficiario possiede il conto. In questo caso, però, si dovrà attendere qualche giorno prima che la somma corrispondente sia disponibile.
E se il beneficiario fosse impossibilitato a recarsi in banca ad incassare l’assegno? In questo caso è possibile fare una delega ma serve l’intervento di un notaio pagando la relativa parcella che potrebbe essere però piuttosto salata.
Quando scade un assegno circolare
Proprio come l’assegno circolare postale, anche l’assegno circolare emesso da una banca è soggetto a delle scadenze, che sono di 8 giorni quanto il beneficiario risiede nello stesso Comune dove ha sede la banca emittente oppure di 15 giorni quanto il beneficiario risiede in un altro Comune.
Anche se di fatto rimane sempre valido come documento di credito, una volta trascorsi questi termini, l’assegno circolare può anche essere revocato da colui che lo ha richiesto, quindi è sempre bene non superare la scadenza dell’assegno circolare.
Tieni inoltre presente che un assegno circolare non riscosso dopo 3 anni dalla sua emissione può andare in prescrizione, cioè la banca che lo ha emesso può rifiutarsi di pagarlo e versare l’importo corrispondente nel Fondo Depositi Dormienti.
È inoltre prevista la possibilità per il richiedente di chiedere il rimborso della somma versata se il titolo non è entrato ancora in mano del beneficiario: questa prerogativa è valida fino a 10 anni dopo la data di emissione e può essere utilizzata, ad esempio, quando l’assegno è stato utilizzato come acconto o caparra in una compravendita o in un affare non andati a buon fine.
Assegno circolare: quali rischi si corrono?
Pur essendo uno strumento di pagamento abbastanza sicuro, anche gli assegni circolari non sono esenti da truffe.
Le più frequenti sono quelle che prevedono la clonazione: in questo caso, il truffatore deve riuscire ad ottenere una copia di un titolo di pagamento realmente esistente.
Uno dei metodi più utilizzati è quello della finta compravendita: il presunto venditore, di solito via web, propone all’acquirente un oggetto di un certo valore (ad esempio un’automobile o una moto usate) chiedendo come garanzia l’emissione di un assegno circolare a lui intestato.
Fattosi mandare la copia via mail, procede alla sua duplicazione e si reca in banca per incassarlo; il compratore, non vedendosi recapitare nessuna merce, provvederà all’annullamento dell’assegno, scoprendo però che questo è già stato incassato.
Un altro rischio molto frequente, oltre la clonazione di assegni, è quello dell’intercettazione: bisognerebbe, infatti, sempre evitare di spedire assegni per posta perché i malviventi sono molto bravi ad intercettare buste contenti titoli di questo tipo e, una volta appropriatosene, sarà loro sufficiente recarsi in banca con una carta di identità falsa per procedere all’incasso.
Per quanto più tutelato anche il beneficiario può avere dei problemi nell’accettare un assegno circolare come mezzo di pagamento: è infatti piuttosto semplice falsificare un documento di questo tipo.
La cosa migliore, in questo caso, è di controllare bene tutti i dati e, prima di accettare, contattare la banca emittente per sapere se ha davvero provveduto alla sua bene- emissione.
Abbiamo visto che per rilasciare un assegno circolare non è necessario possedere un conto corrente, ciononostante se sei alla ricerca del conto corrente più conveniente del 2018 dai un’occhiata alle mie 6 proposte imperdibili!
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