La struttura del credito al consumo può sembra complessa, dato che al di sotto di questa categoria si trovano modalità di accesso e di consumo del credito molto diverse tra loro, ma niente paura sarà facile dipanare questa matassa.
Nel credito al consumo finiscono prodotti e strumenti molto diversi tra di loro, tra i quali le carte di credito, i pagamenti posticipati e le rate, i prestiti personali erogati sotto forma di liquidità immediata, i prestiti con cessione del quinti e anche il consolidamento debiti.
Secondo alcune scuole e seguendo una definizione più ampia di credito al consumo all’interno di questa categoria potremmo far rientrare anche il fido bancario.
Nella guida di oggi ci occuperemo di parlare delle forme più comuni di credito al consumo, individuandone caratteristiche comuni e caratteristiche particolari e indicando quando sia il caso o meno di ricorrervi.
Perché si parla di credito al consumo?
Al di sotto del credito al consumo vengono fatte rientrare tutte quelle categorie di prestito erogato senza vincolo di destinazione.
Bottone
Per comprendere insieme di cosa stiamo parlando faremo il caso tipico del mutuo, ovvero di un prestito che viene sempre concesso come finalizzato ad un determinato acquisto, con l’oggetto dell’acquisto che molto di frequente finisce per essere inoltre ipotecato proprio a tutela del debito.
Il caso più comune è infatti quello del mutuo per l’acquisto della casa, tipico esempio di prestito che viene concesso per andare ad acquistare un bene certo, individuabile e individuato nella fase stessa di definizione del prestito.
La carta di credito
La carta di credito (da non confondere assolutamente con le carte prepagate) è una carta di pagamento che permette a chi ne è in possesso di spendere denaro “a credito”, ovvero anche nel caso in cui non fosse effettivamente disponibile nel conto collegato.
Quanto speso con la carta di credito può essere sia restituito in un’unica soluzione, sia invece “a rate”, con la spesa che viene scorporata tipicamente per un numero prefissato di rate.
In entrambi i casi viene applicato un tasso di interesse, tipicamente molto alto, con le banche che negli ultimi tempi hanno mostrato una decisa preferenza per le cosiddette carte revolving, ovvero quelle carte che continuano a scorporare i pagamenti dovuti, applicando interessi per tutta la durata dello scoperto.
Uno scoperto che, dovrebbe essere chiaro dal funzionamento dalla carta, è praticamente impossibile coprire se non con un pagamento in soluzione unica.
La carta di credito è strumento sicuramente molto comodo, anche se diventa molto facile purtroppo innescare un circolo vizioso del debito, soprattutto con la tipologia revolving.
Il pagamento a rate
Il pagamento a rate viola almeno in parte la caratteristica principale del prestito al consumo, ovvero il fatto che il denaro concesso sia svincolato da qualunque tipo di acquisto.
Nel caso del pagamento a rate infatti il prestito viene concesso per l’acquisto di un determinato oggetto, tipicamente un veicolo oppure un elettrodomestico.
I sistemi di pagamento a rate stanno lentamente diventando meno preponderanti, soprattutto da quando l’accesso alle carte di credito si è sensibilmente allargato.
Così come le altre tipologie di credito al consumo, anche il pagamento rateale è caratterizzato da tassi di interesse molto alti.
Il prestito personale standard
Altra tipologia molto diffusa di credito al consumo è il prestito personale. In questo caso viene elargita a chi ne fa richiesta una somma di denaro che dovrà essere rimborsata a rate.
Il prestito personale è in genere di breve durata, presenta tassi di interesse abbastanza alti e viene erogato per somme piuttosto contenute.
Trattandosi di una tipologia di prestito che non è in genere coperta da garanzie o ipoteche, richiede un curriculum debitorio immacolato, senza che ci siano scoperti e/o segnalazioni di alcun tipo presso la centrale del rischio.
Sono in realtà relativamente pochi i soggetti che possono avere accesso libero o relativamente libero a questa tipologia di credito al consumo. Tipicamente la garanzia più richiesta è quella di un reddito fisso e dimostrabile.
Il quinto dello stipendio
Il prestito con cessione del quinto ricalca quasi per filo e per segno il prestito personale standard.
E’ il datore di lavoro a versare direttamente il 20% del tuo stipendio.
La differenza è che invece di fissare una rata standard che sarà pagata dal debitore, il prestatore riceverà il pagamento, dell’ammontare del 20% dello stipendio (o della pensione del debitore), percentuale che verrà versata direttamente dal datore di lavoro.
Nel caso del prestito con cessione del quinto è direttamente il datore di lavoro a versare la rata standard, ovvero il 20% dello stipendio.
Ci sono inoltre ulteriori particolarità che riguardano il prestito con cessione del quinto:
- La durata massima è fissata in 120 mesi.
- La durata non può eccedere il termine del rapporto di lavoro, nel caso in cui questo fosse a tempo determinato.
- Le banche non erogano prestiti che scadano oltre il 90° anno di età del debitore.
- In concomitanza con il prestito deve essere accesa una copertura assicurativa per tutta la durata del rimborso.
Il datore di lavoro non può opporsi ad una richiesta di questo tipo da parte del dipendente, ed è legalmente obbligato a trattenere non solo la rata mensile, ma anche in caso di licenziamento il TFR, fino a quando il debito non sarà completamente saldato.
Consolidamento debiti
Chiudiamo la nostra rassegna sul credito al consumo parlando di consolidamento debiti, una pratica sempre più comune anche nel nostro paese.
Il consolidamento è un prestito che viene erogato per chiudere precedenti situazioni debitorie e accorparle in un unico debito.
Tendenzialmente lo scopo di questo tipo di prestiti è allungare la posizione debitoria, rendendola più sostenibile per il debitore, che si trova a seguire un percorso di rimborso con rate più basse anche se di maggior numero.
Il consolidamento debiti inoltre potrebbe presentare interessi più alti di quelli che mediamente si pagavano prima del consolidamento stesso.
Il mio consiglio? Occhio che i tassi possono essere alti
Il prestito al consumo può essere una scelta obbligata per sostenere acquisti che altrimenti non ci si potrebbe permettere, oppure per recuperar situazioni debitorie ormai sfuggite di mano.
Vale la pena di ricordare però in chiusura che sempre o quasi questo tipo di prestito presenta costi molto elevati, sia a livello di gestione, si a per quanto riguarda più strettamente gli interessi.
Non è raro vedere TAN e TAEG a doppia cifra, qualcosa da considerare in modo molto attento prima di scegliere questo tipo di strumenti per finanziare i propri acquisti.
A questo punto se stai pensando di richiedere un prestito siamo certi che le nostre guide al risparmio possano aiutarti a fare questa scelta in modo più sereno.
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