assegno bancario, come compilare un assegno

Spesso l’ assegno bancario accende nella nostra immaginazione il ricordo di un metodo di pagamento antiquato e forse sotto certi aspetti obsoleto. Io personalmente lo lego a pellicole cinematografiche agéè, oppure se non così distanti nel tempo, legate ad ambientazioni anni ’60 e ’70.

Ad esempio potrai ricordarti un giovane Leonardo di Caprio nel film “Prova a prendermi” che per tutta la durata del lungometraggio si contraddistingue per la sua abilità nel contraffare assegni.

Tranquillo, questa non sarà una guida su come diventare falsari, ma piuttosto su tutto ciò che c’è da sapere sull’assegno bancario.

Iniziamo allora questo viaggio alla scoperta degli assegni bancari.

Cos’è l’assegno bancario?

L’assegno bancario è ancora una realtà di pagamento che, anche se non più utilizzata con la frequenza di un tempo, viene ancora emesso in notevoli quantità. Si costituisce come un mezzo di pagamento che permette di sostituire il denaro contante. Per essere più tecnico e preciso lo dovrei definire uno strumento di credito.

In pratica attraverso l’emissione di un assegno ordino alla mia banca di effettuare un pagamento ad un terzo, che viene definito con il termine di “beneficiario”. Per disporre di un libretto di assegni è imprescindibile il possesso di un conto corrente bancario. Solo una volta aperto, sarà possibile richiedere alla propria banca un carnet di assegni.

Molto probabilmente avrai già sentito parlare di assegno bancario e circolare. Tra i due c’è una sottile differenza. Nel primo caso sarà un assegno emesso dal titolare di un conto bancario, mentre nel secondo caso sarà emesso direttamente dalla banca, previo deposito da parte del richiedente della somma scritta sul titolo di credito. Quest’ultimo mezzo rappresenta una sicurezza per il creditore.

Nel caso invece dell’assegno bancario si può incappare nel rischio della scopertura.

Un assegno bancario scoperto è un assegno che viene emesso senza avere sul proprio conto la somma comunicata nel titolo.

Quando un creditore si rivolge alla banca di riferimento per incassare l’assegno, e la somma non è reperibile, l’ente bancario provvederà a contattare l’emittente e lo intimerà di corrispondere la cifra pattuita entro 60 giorni.

Come girare l’assegno bancario?

La girata degli assegni non consiste altro che nell’indicazione del beneficiario. Sull’assegno ti potrà capitare di trovare l’indicazione “Non trasferibile”, e significherà che esclusivamente il creditore indicato potrà ritirare la somma in denaro.

Inoltre a partire dal 2008, la trasferibilità degli assegni è concessa solo sotto i 12.000 euro. La girata può anche essere in “bianco”, ovvero non verrà indicato il beneficiario, ma l’assegno bancario riporterà semplicemente la nostra firma.

Come si compila un assegno?

Per girare un assegno, dovrai saper prima di tutto come si compila un assegno. La compilazione di un assegno si articola nel riempimento dei campi previsti:

  • Luogo e data; lo troverai in alto a destra e dovrai indicare il luogo e la data in cui avviene l’emissione.
  • Importo in cifre; lo troverai sempre sulla riga in alto e dovrai inserire in numeri la cifra da trasferire. Ricorda che devono essere anche indicati i decimali, anche nel caso di cifra tonda: ad esempio, 1000,00 euro.
  • Importo in lettere; dovrai indicarlo nella riga inferiore, ed è una forma di tutela in più in caso di falsificazioni. È molto più difficile modificare un numero scritto per esteso piuttosto che uno scritto in cifre. I decimali dovranno essere comunque scritti in forma numerica. Ad esempio se la somma è di 350,20 euro dovrai riportarla in questa maniera: trecentocinquanta/20.
  • Il beneficiario; come abbiamo già visto, il nome e cognome di colui che riceverà l’assegno bancario.
  • Firma; nell’ultima riga in basso apporrai la tua firma in qualità di titolare del conto corrente.

Come annullare un assegno bancario

Ti informo subito dicendoti che esistono modalità di annullamento legali e non. Ti consiglio caldamente di attenerti esclusivamente alla prima tipologia.

Per annullare un assegno bancario, se emissario e emittente sono in accordo, basterà semplicemente strappare l’assegno. L’annullamento è possibile anche attraverso l’assegno sbarrato: questa formula consiste nel tirare solitamente due righe diagonali sull’assegno e appore la dicitura “annullato”.

Nel caso il beneficiario non sia d’accordo sull’annullamento dell’assegno bancario, hai una possibilità a disposizione. Ogni assegno emesso deve essere incassato entro 8 giorni se la banca di riferimento fa parte del proprio comune, oppure entro 15 giorni se la banca è collocata in un altro comune.

Dopo questo lasso di tempo, l’emittente può incaricare la propria banca di revocare l’assegno. Fai attenzione, il beneficiario, anche se il titolo è stato annullato, ha il diritto di ricevere la somma pattuita, altrimenti potresti incappare in sanzioni legali.

Una possibilità non legale è denunciare alle autorità il furto dell’assegno dopo l’emissione. Il beneficiario si vedrà non concessa l’elargizione della somma di denaro, in quanto l’assegno sarà segnalato come rubato. Nonostante ciò, il beneficiario potrà dimostrare con molta facilità di aver ricevuto direttamente il pagamento dall’emittente.

Perciò evita assolutamente d’intentare una pratica del genere, se non vorrai essere denunciato per calunnia!

Come incassare un assegno bancario

Una volta ricevuto un assegno bancario, entreranno in gioco tutta una serie di tempistiche per poterlo incassare. A partire dalla data di emissione avrai:

  • 8 giorni se l’assegno sarà riscosso nello stesso comune in cui è stato emesso.
  • 15 giorni se l’assegno sarà riscosso in un comune differente da quello di emissione.
  • 20 giorni se l’assegno sarà riscosso in un paese differente da quello di emissione, ma comunque facente parte dell’Unione Europea.
  • 60 giorni se l’assegno sarà riscosso in un paese appartenente ad un altro continente.

Dopo aver superato questi limiti di tempo, l’assegno bancario sarà comunque riscuotibile, ma potrai incorrere alcuni rischi.

Come ti ricordavo poche righe sopra, l’emittente potrà ordinare alla sua banca di revocare il pagamento, o semplicemente la somma in denaro corrisposta potrebbe non essere più presente sul conto corrente dell’emittente.

L’assegno post datato

Vorrei aprire una piccola nota in merito all’assegno post datato. L’assegno bancario post datato è un assegno sul quale compare una data d’emissione collocata nel futuro, e che il beneficiario potrà incassare solo a partire da quel giorno.

Forse anche a te, ti sarà sorto il dubbio se questa pratica sia legale o meno: ebbene da un punto di vista penale e amministrativo è legale, ma dal punto di vista tributario è un illecito.

Mi spiego meglio.

L’assegno bancario post datato è una promessa di pagamento futuro, proprio come la cambiale, la quale però è sottoposto al pagamento di un bollo per essere valida. Con l’assegno post datato si aggira questo pagamento, e si commette un illecito non così grave, ma pur sempre un illecito.

L’apporto di una marca da bollo su una cambiale equivale al 12 per 1000 della somma promessa.

Inoltre tieni sempre a mente che l’assegno bancario è un titolo di pagamento a vista, perciò anche se sei in possesso di un assegno post datato potrai riscuoterlo anche antecedentemente la data indicata.

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