Cosa sono gli Hedge Fund? Perché ne abbiamo sentito parlare così di frequente durante la crisi? C’è qualcosa che può interessarci in qualità di investitori?

Sicuramente sì ed è per questo motivo che faremo insieme un piccolo percorso di approfondimento all’interno di uno strumento che non solo potrebbe aiutarci a consolidare il nostro patrimonio, ma potrebbe anche offrirci delle prospettive estremamente interessanti.

Iniziamo subito!

Fondi speculativi: perché se ne parla così male?

Chi vuole investire sul serio dovrebbe cercare di evitare di farsi condizionare da quello che la stampa non specializzata dice sui diversi strumenti di speculazione e di investimento.

Quello degli hedge fund è il caso tipico: in pochi capiscono di cosa si tratti davvero e quasi nessuno al di fuori del settore saprebbe spiegare in realtà di che tipo di organizzazioni si tratta.

Tutti però finiscono per parlarne, spesso puntando il dito proprio su questo tipo di strumenti, soprattutto in tempi di crisi e di magra economica come quelli che stiamo vivendo.

Anche la traduzione di hedge fund in italiano, ovvero fondo speculativo, sembra portare con sé quella che è una carica morale negativa, una sorta di rifiuto delle potenzialità positive di uno strumento utilizzatissimo in ambito finanziario.

La cosa non deve però interessarci, perché i fondi speculativi sono soltanto una delle possibilità offerte dal mondo finanziario per investire capitale e cercare di convertirlo in ritorni interessanti.

Non vi è nulla di immorale in quello che gli hedge fund fanno sul mercato e il grosso della bad reputation che si sono guadagnati negli ultimi anni è dovuto al fatto che operano in modo molto aggressivo sulle piazze, come avremo modo di vedere più avanti.

Perché gli investitori operano in Hedge Funds?

Gli investitori operano in Hedge Fund per due ragioni principali:

  • per cercare ritorni che siano più alti di quelli offerti dagli strumenti tradizionali
  • per diversificare il loro portafoglio di investimenti

Parleremo subito del secondo aspetto, dato che era proprio per questo motivo che erano nati i primi fondi speculativi: si trattava di pool di capitale a partecipazione, ai quali si accedeva soprattutto per cercare di proteggere gli altri investimenti che si avevano in portafoglio.

Si dava mandato al manager di strutturare un pacchetto di investimenti che proteggesse da eventuali deprezzamenti nei confronti di un altro investimento (protezione calo prezzo petrolio, tanto per dare un esempio) e si poteva così normalizzare ogni tipo di posizione, anche la più complicata.

Successivamente da strumento hedge (che vuol dire appunto protezione in inglese), questo tipo di fondi, grazie anche alle modalità organizzative libere e “dittatoriali” (come avremo modo di vedere più avanti), sono diventati strumento per la speculazione più aggressiva sui mercati.

Oggi gli hedge fund sono principalmente dei fondi partecipativi che hanno come unico obiettivo quello di avere una performance migliore dei benchmark offerti dagli altri tipi di investimenti.

Un hedge fund si può dunque considerare di successo quando:

  • perde meno della media del mercato, nel caso di mercati ribassisti
  • guadagna di più della media del mercato, nel caso invece di mercati rialzisti

Non ci sono altri obiettivi insiti in questo tipo di strumento: il manager dell’hedge fund (di cui avremo modo di parlare in modo più diffuso) si preoccuperà esclusivamente di accrescere il capitale che gli è stato consegnato.

Il rischio insito degli Hedge Fund

Gli hedge fund hanno la reputazione di essere strumenti particolarmente rischiosi. A parte casi estremamente rari, si tratta della verità. Al manager dell’hedge fund viene lasciata carta completamente bianca sugli strumenti che può utilizzare per andare ad accrescere il capitale che gli è stato affidato.

Se ad esempio gli altri fondi in genere mantengono posizioni “long” ovvero di semplice acquisto anche su periodi medio lunghi, gli hedge fund ricorrono a tutta una serie di strumenti e di posizioni che aumentano sia la possibilità di ritorni, sia la possibilità della perdita di capitale:

  • le posizioni short: si tratta di posizioni in vendita, anche allo scoperto, che sono considerate particolarmente rischiose soprattutto quando tese a cercare di realizzare guadagni nel brevissimo termine.
  • I sottostanti e strumenti finanziari particolarmente rischiosi: non c’è in realtà nulla che non possa finire nella pancia di un hedge fund, a patto che ovviamente abbia un ritorno potenziale alto. Derivati di ogni tipo, come futures, opzioni (scopri di più), swap (scopri di più); si possono trovare all’interno anche altri fondi, trasformando l’hedge in un fondo sul fondo.
  • La leva finanziaria: tramite operazioni in leva intendiamo quelle operazioni per le quali il capitale copre soltanto il margine operativo e non tutto l’investimento. Si tratta di forme di investimento che moltiplicano sia i possibili guadagni e le possibili perdite e che dunque aumentano il rischio insito.

Del prospetto di rischio comunque, parleremo più avanti, per ora ci basti sapere che tendenzialmente si tratta di strumenti che presentano un profilo di rischio più elevato anche dei derivati.

Un investimento attivo, non statico, sempre alla ricerca del massimo profitto

Prima di addentrarci ulteriormente nella materia, è bene sottolineare il fatto che i fondi speculativi sono fondi mobili, nel senso che compiono operazioni anche durante la loro vita naturale e che sono orientati al raggiungimento del massimo profitto possibile.

Gli hedge fund per questo motivo sono estremamente popolari in mercati rialzisti, dove si riescono a presentare occasioni anche sul breve periodo e dove può essere vincente la strategia che più velocemente salta da uno strumento o da un sottostante all’altro.

I fondi speculativi in Italia

Data la grande crescita dell’hedge fund come strumento di investimento, il legislatore italiano è intervenuto andando a stabilire delle regole che restringono, di molto, la clientela potenziale per questo tipo di strumenti:

  • si devono costituire società apposite per la gestione del fondo
  • la quota minima di partecipazione deve essere di 500.000 euro
  • non è consentito pubblicizzare la vendita di quote tramite i canali pubblicitari

Tre norme di facile comprensione, che hanno avuto come effetto l’allontanamento degli investitori meno facoltosi e comunque di tutti quelli che non possono investire una somma importante come 500.000 euro.

Si accede all’investimento negli hedge fund dunque, almeno in Italia, con investimenti molto forti e che sono per forza di cosa riservati esclusivamente a soggetti molto facoltosi, che possono mettere sul piatto della bilancia denaro importante.

Solo per gli investitori con una buona propensione al rischio

Al tempo stesso andrebbe ricordato che gli investimenti negli hedge funds sono destinati solamente a chi ha un’altissima propensione al rischio. Come abbiamo infatti accennato sopra, tra le caratteristiche proprie degli hedge fund troviamo:

  • utilizzo disinvolto della leva finanziaria: moltiplica i guadagni, ma anche le perdite
  • politica di investimento molto aggressiva, con posizioni short, vendite allo scoperto, etc.
  • movimenti che provano ad anticipare nettamente i trend di mercato e che dunque amplificano la volatilità già insita negli strumenti finanziari
  • il ricorso a strumenti già di per sé molto volatili, come potrebbero essere derivati (opzioni, futures, raramente opzioni esotiche), mercati azionari emergenti, valute esotiche, etc.

Quasi la metà delle transazioni mondiali

Quello che però sconvolge chi si avvicina per la prima volta al mondo degli hedge funds è la quantità di denaro che questi strumenti finanziari riescono a spostare quotidianamente sul grosso delle piazze mondiali.

Siamo infatti di fronte ad uno strumento finanziario che come dato aggregato sposta circa il 50% del capitale e delle operazioni sulle piazze principali, come New York, Francoforte, Parigi, Londra, Milano e Tokyo.

I fondi speculativi sono stati anche considerati causa secondaria (e per alcuni principale) dell’ultima crisi e dei successivi attacchi a moltissime piazze finanziarie: posizioni estremamente corte con vendite allo scoperto secondo per secondo hanno contribuito ad affondare le quotazioni di alcune obbligazioni, azioni e valute, oltre quello che sarebbe stato ragionevole aspettarsi, anche nel caso di crisi profonda come quella che abbiamo vissuto.

Ad ogni modo i fondi speculativi non fanno nulla che non sarebbe a disposizione del singolo investitore: a fare la differenza sono piuttosto i capitali impiegati, che moltiplicati grazie all’uso della leva finanziaria mettono in mano a diversi hedge fund la possibilità di influenzare sostanzialmente i mercati, soprattutto se di piccole dimensioni.

Hedge Fund Manager: il factotum del fondo

La modalità operativa degli Hedge Fund è in realtà piuttosto particolare. A vertice dell’organizzazione c’è infatti l’hedge fund manager, che non è una persona ma più spesso la compagnia che gestisce il fondo e che ha in genere come unico mandato da parte dei membri del fondo quello di cercare di ottenere i più alti guadagni possibili.

Ci sono moltissimi gestori di hedge fund famosi, tra cui è impossibile non citare George Soros del Quantum Group, Ray Dalio di Bridgewater, Cohen di Point72 e John Paulson di Paulson & co.

I nomi che abbiamo citato poco sopra sono titolari di fondi che gestiscono, nel complesso, asset reali superiori ai 500 miliardi di dollari, che moltiplicati per le leve a cui hanno accesso permettono loro di investire per cifre di molto superiori al Prodotto Interno Italiano ogni giorno, ad ogni ora, su qualunque mercato, facendo spesso il bello e il cattivo tempo.

Non sono ovviamente considerazioni che dovrebbero interessare l’investitore, ma piuttosto chi vuole comprendere a fondo quali siano le modalità attraverso le quali si espleta il funzionamento del sistema in sé.

Tornando al caso del fund manager, si tratta dell’ente (o della persona) che è autorizzata da chi partecipa al fondo ad operare con i capitali dello stesso.

Tendenzialmente si tratta di persone fisiche che agiscono a capo di organizzazioni particolarmente complesse, tra cui quelle che abbiamo citato poco sopra.

Il manager di questo tipo di fondi è di gran lunga quello che gode del maggior grado di libertà tra i manager delle varie categorie di fondi: non ha alcun vincolo sugli strumenti sui quali potrà andare ad investire, avendo come unico obiettivo quello della massimizzazione dei profitti, a prescindere dal grado di rischio e di volatilità nell’immediato oppure nel futuro prossimo e lontano.

Siamo davanti dunque a specifiche figure che si muovono sul mercato come se avessero a disposizione capitali propri e che non devono, in linea di massima rispondere a nessuno.

Quali sono i vantaggi dell’investimento negli Hedge Fund?

In linea di massima la categoria dei fondi speculativi (soprattutto quando siano organizzati come fondi di fondi) dovrebbe essere mantenuta ben separata dalle altre possibili categorie di investimento.

Non siamo infatti davanti alla scelta di un determinato strumento a tutela e ad accrescimento del nostro specifico patrimonio, ma piuttosto della partecipazione in una sorta di impresa ad alto rischio, come se si stesse comprando parte di un’attività.

Tra i vantaggi innegabili che riguardano gli hedge funds troviamo:

  • La maggiore mobilità: non ci sono vincoli alla consistenza e alla tipologia di titoli che un fondo di questo tipo può detenere, permettendo al gestore del fondo di riposizionarsi in modo rapido, senza vincoli e lacci, potendo continuare a seguire le indicazioni di mercato anche nel caso in cui questo volesse dire cambiare in modo sostanziale il proprio portafoglio.
  • La possibilità di utilizzare strumenti aggressivi: non si tratta di una mera predilezione per questo tipo di strumenti, ma dell’autentica possibilità, per chi opera in questi specifici mercati, di muoversi quando le circostanze lo richiedono con operazioni finanziarie ad altissimo rischio, che consentono di andare ad ottenere profitti più alti (oppure perdite più corpose, alla stessa e speculare maniera).
  • La possibilità di avere un investimento diversificato automaticamente: non starà a noi equilibrare il nostro portafoglio, perché sarà preoccupazione del manager del fondo orientare il capitale ed equilibrarne le esposizioni.
  • I rendimenti più alti degli indici di borsa (anche se non sempre): ci sono moltissimi fondi che continuano a incassare tanto, molto di più degli altri strumenti di investimento.

Quante commissioni si pagano sugli Hedge Fund?

Nota sicuramente dolente, almeno rispetto agli altri strumenti di investimento, sono le commissioni. In genere nei fondi hedge si pagana una commissione secondo la formula 2 e 20:

  • 2% sul capitale investito, a prescindere di come vada a finire
  • 20% sull’eventuale guadagno, ovviamente soltanto nel caso in cui questo venga realizzato

Un sistema di commissioni che permette ai gestori dei fondi hedge di essere tra i più pagati professionisti del mondo, anche quando le cose in realtà non vadano poi così bene, dato che il 2% del capitale versato sarà una commissione da versare comunque, anche nel caso in cui il fondo chiuda con un forte segno meno.

Conviene quindi investire nei fondi speculativi?

L’investimento nei fondi speculativi non è aperto a tutti, date sia le limitazioni di legge, sia l’organizzazione stessa dei fondi.

Se fate parte di quelli che sono i “clienti privilegiati” della banca, ai quali viene proposto l’ingresso in questo tipo di fondi, potreste sicuramente farci un pensierino, tenendo però sempre conto di:

  • Controllare il passato del fondo stesso e degli altri tipi di investimento di questo tipo gestiti dallo stesso amministratore: quali sono stati i rendimenti? Sono stati davvero più alti di quelli degli altri indici, di borsa, valutari e di obbligazioni?
  • Quanto capitale dobbiamo immobilizzare per partecipare al fondo? Si tratta davvero di somme che possiamo permetterci?
  • In che direzione va il mercato? I fondi speculativi sono riusciti, negli ultimi anni, a rendere di più i mercati in trend negativo. Quando i mercati recuperano, i fondi spesso non riescono a garantire quel mark-up interessante che magari ci ha attratto verso l’investimento stesso.

Si tratta comunque di strumenti a rischio relativamente alto, con fattore liquidità che può essere piuttosto diverso nonché aperti a qualunque tipo di speculazione: anche nel caso in cui si trattasse di capitale “in più”, che non ci serve né adesso né in futuro, meglio valutare con attenzione il ricorso ai fondi speculativi.

Il problema però, almeno in Italia, riguarderà pochissimi dei nostri lettori: in quanto pochi possono davvero accedere a questo tipo di mercati, contando anche la barriera di ingresso rappresentata dalla quota minima di mezzo milione di euro?

Per moltissimi investitori l’unica alternativa possibile rimane quella di andare ad acquistare fondi di fondi, ovvero quei fondi che tra le parti di capitale indicano anche una porzione di quota di partecipazione ad un fondo hedge.

Quali sono esattamente i rischi legati agli Hedge Fund?

Non tutto è rosa e fiori nella finanza, neanche quando si parla di primi della classe come tipicamente avviene per gli hedge fund.

Negli anni sono stati infatti diversi i fondi che non solo hanno fatto registrare perdite per i partecipanti, ma che addirittura hanno visto il fondo stesso fallire, con buona pace per i capitali versati dai membri del fondo.

Le strategie particolarmente aggressive da parte dai manager dei fondi infatti espongono a rischi sicuramente maggiori, con posizioni che spesso possono diventare traballanti nel caso di eventi particolarmente inaspettati sulle piazze.

Il caso di Long-Term Capital Management è emblematico: fondato nel 1994, questo fondo fece registrare in tre anni un aumento dell’80% del valore del capitale detenuto.

Con l’arrivo della crisi del 1998, il valore del fondo scese rapidamente e fu venduto al Dipartimento del Tesoro Statunitense a prezzi super-scontati, con enorme detrimento per chi aveva partecipato al fondo.

Inoltre basti ricordare che dei fondi speculativi nati nei primi anni 50, soltanto due sopravvissero alla crisi del 1970, ovvero quello di Soros e quello di Steinhardt: questo a significare che nonostante siano a disposizione del fondo strumenti particolarmente aggressivi, anche di vendita allo scoperto, in eventualità di mercati ribassisti anche gli hedge funds finiscono per perdere valore, perdita spesso amplificata dal ricorso a leve finanziarie importanti.

Se stai cercando quindi come investire e diversificare il tuo portafoglio ti consigliamo di scoprire anche gli altri strumenti finanziari.


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Laura Magistrale in Marketing e Comunicazione d’Impresa (2004) conseguita a pieni voti presso l’Università degli Studi di Torino e Master di II livello presso la Facoltà di Economia di Torino (2006). Scopri di più su Anna e la redazione qui

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