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Vuoi sapere se hai i requisiti della pensione sociale e come richiederla?

Allora troverai questa guida molto utile, perché ho pronte per te tutte le risposte alle domande in merito ai requisiti pensione sociale e anche all’importo.

Prima di fornirti le informazioni su quest’argomento però devi sapere che dal primo gennaio del 1996, questa prestazione ha preso il nome di “assegno sociale”. L’assegno, o pensione sociale, è stato pensato per le persone che vivono in condizioni economiche disagiate, e per ottenerla è necessario avere i requisiti reddituali e anagrafici imposti dalla legge.

Pensione sociale: a chi spetta?

A chi spetta la pensione sociale? La prima domanda che ci si pone quando si pensa a questa prestazione è: “Chi ha diritto alla pensione sociale?”.

Secondo quanto riportato dalla legge che disciplina l’emissione di questo assegno a sostegno delle persone senza o con poco reddito, è necessario avere tre requisiti specifici, questi sono: la residenza, l’età e il reddito.

I requisiti dedicati alla residenza prevedono che la pensione sociale possa essere richiesta solo da coloro che hanno la cittadinanza italiana. Quest’assegno viene concesso anche ai cittadini europei e extracomunitari che risiedono in Italia in maniera continuativa da un minimo 10 anni. Inoltre, per ottenere la pensione sociale i cittadini extra-comunitari devono essere in possesso di un permesso di soggiorno CE a tempo indeterminato. 

Per quanto riguarda l’età a partire primo gennaio del 2019 sino al 31 dicembre 2020 sarà possibile effettuare la domanda per la pensione minima una volta compiuti almeno 67 anni.

Infine, per ottenere la pensione minima, bisogna considerare i requisiti reddituali.

Per legge possono richiedere la pensione sociale tutti coloro che hanno un reddito annuo inferiore ai 5830,76 euro.

Se si è in coppia, quindi sposati, per richiedere la pensione sociale il reddito congiunto dev’essere pari a un massimo di 11.661,52 euro all’anno.

Nel caso in cui, chi richiede la pensione sociale ha un reddito inferiore alle soglie massime previste, allora si otterrà un assegno sociale con un importo volto a integrare questa mancanza reddituale.

Come ottenere la pensione sociale?

L’assegno sociale può essere richiesto tramite diverse modalità.

Chi ha i requisiti per la pensione sociale casalinghe, pensione sociale donne e assegno sociale per gli uomini, può effettuare la richiesta o rivolgendosi agli intermediari preposti come i CAF e Patronati, che si occupano gratuitamente della pratica, oppure accedendo direttamente ai servizi Inps online con il proprio username e codice Pin, con la Carta dei Servizi o con la propria Identità Spid.

Per chi non effettua la richiesta online, sarà necessario portare a Caf e patronati alcuni documenti che possano attestare la presenza dei requisiti necessari per la richiesta. Dunque, sarà necessario portare con sé:

  • Il codice fiscale o la tessera sanitaria;
  • La copia della carta d’identità nel caso in cui si sia coniugati;
  • Copia del divorzio o della separazione nel caso in cui vi sia tale provvedimento;
  • Documento che attesti l’ISEE (Se non si ha il documento dell’ISEE, sarà il Caf a richiederlo all’Inps).

Una volta che il CAF o Patronato avrà tutti i documenti sarà possibile inviare la richiesta direttamente all’Inps, che sceglierà poi se i requisiti per l’assegno sociale sono in regola o meno. Se si è in regola s’inizierà a ricevere la pensione di solito entro un massimo di tre mesi dalla richiesta.

Le mensilità dall’approvazione all’effettiva erogazione dell’assegno verranno versate in un’unica soluzione al ricevimento del primo versamento per la pensione sociale.

Pensione sociale: come calcolarla?

L’importo della pensione sociale è pari a una media di 448,07 euro mensili erogati su tredici mensilità, quindi oltre all’assegno mensile a Dicembre è prevista anche la tredicesima. L’importo della pensione sociale viene erogato per intero ai richiedenti non coniugati o vedovi che non presentano alcuna fonte ulteriore di redditi.

La cifra illustrata non è erogata a tutti coloro che richiedono l’assegno sociale, infatti ogni soggetto avrà un assegno che dipende da alcuni fattori determinanti che concorrono alla stipulazione dell’importo corretto.

Ai fini della determinazione di quest’assegno dunque concorrono i redditi di varia natura considerati al netto dell’imposizione contributiva e fiscali, compresi quelli esenti dalle imposte e quelli soggetti a imposta sostitutiva o sostituto d’imposta.

Sono esclusi dal computo finale dell’assegno sociale invece:

  • I trattamenti di fine rapporto e le sue anticipazioni;
  • Le competenze arretrate o soggette ad una tassazione separata;
  • Il valore dell’assegno sociale e anche;
  • Il reddito prodotto dalla casa che figura come prima abitazione del richiedente.
  • Le indennità per l’accompagnamento;
  • Gli assegni d’assistenza personale continuativa erogata dall’INAIL;
  • L’assistenza personale e continuativa erogata dall’INPS per l’inabilità e i trattamenti di famiglia.

Non concorrono alla formazione e al computo del reddito anche: pensioni a carico di enti previdenziali, privati e pubblici che presentano forme obbligatorio di pensionamento, che viene corrisposta al soggetto richiedente purché questa sia stata liquidata mediante il sistema contributivo.

In tal caso, la dispensa del computo del reddito è limitato alla misura pari a un terzo della pensione stessa e non oltre un terzo dell’assegno sociale.

Come funziona la verifica dei redditi

La verifica dei redditi necessari per ottenere la pensione sociale viene effettuata dall’INPS ogni anno, infatti, nel caso in cui non si abbiano più i requisiti previsti, allora l’assegno in questione verrà sospeso alla fine dell’anno in cui è stato concesso.

Se invece si possiedono ancora le caratteristiche reddituali previste dalla legge, si potrà fare nuovamente domanda all’Inps per il rinnovo dell’assegno annuale della pensione sociale.

L’assegno sociale non è soggetto all’IRPEF, questa è una caratteristica della prestazione assistenziale in questione dovuta alla circostanza che la stessa viene erogata in modo provvisorio e in base alle dichiarazioni rilasciate dal richiedente.

Quindi la pensione sociale, a differenza di quella contributiva (ossia la pensione che si ottiene grazie al versamento dei contributi da lavoro per circa 40 anni), non viene data obbligatoriamente sino al decesso del richiedente.

Questa ha una durata annuale e se cambiano le condizioni reddituali del soggetto, l’Inps può rifiutare il rinnovo della domanda e concludere il versamento dell’assegno sociale. Anche chi continua ad averne diritto, deve ricordarsi di inoltrare la domanda ogni anno, altrimenti alla scadenza dell’annualità precedente non si riceverà più l’assegno sociale.

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