Investire 2.000 euro è un’operazione che, a dispetto della relativa esiguità della somma in gioco, non è semplice.
Anche grandissimi capitali e grandissime ricchezze sono infatti partite da somme ridotte e senza muovere i passi giusti all’inizio della tua carriera da investitore non andresti davvero da nessuna parte.
In questa guida troverai proprio questo, ovvero un’analisi di quelle che sono le migliori opportunità offerte dal mercato attuale degli investimenti, non dimenticando nulla di quanto puoi cogliere già da oggi.
Vediamo insieme come e dove investire 2.000 euro con profitto, cominciando a costruire la base di un patrimonio destinato a crescere.
Gli investimenti sicuri rendono poco
Come in ogni guida dedicata gli investimenti che leggerai sul nostro sito, partiamo registrando quella che è la situazione economica all’interno della quale ti troverai ad operare.
Investire in modo sicuro ed aspettarsi buoni rendimenti non è un lusso che puoi concederti, perché tra crisi economica, piani monetari di rilancio e fuga verso gli strumenti sicuri, gli investimenti privi di rischio sono diventati estremamente deboli.
Questo, in aggiunta al fatto che il tuo capitale è relativamente esiguo e crescerà, almeno per i primi periodi, lentamente, ti spingerà verso strumenti con un profilo di rischio quantomeno medio, alla ricerca di quelli che sono rendimenti più interessanti.
Nella guida che ti stiamo proponendo organizzeremo la nostra analisi partendo dagli investimenti con il più basso profilo di rischio, per poi finire invece con quelli che offrono dei prospetti più allettanti ad un rischio sicuramente maggiore.
Sei sicuro di non poter investire in te stesso?
Corsi di lingua, corsi di formazione e corsi professionali possono cambiare in modo radicale la tua utilità sul mercato e permetterti o di migliorare la tua carriera oppure di incrementare il tuo fatturato. Ne abbiamo già parlato in modo diffuso sulla nostra testate e abbiamo deciso di aprire la nostra rassegna proprio partendo da quella che è la base più solida che hai per costruire la tua ricchezza: te stesso.
2.000 euro sono una buona base per cominciare ad investire sulla propria formazione, migliorandosi sia sotto il profilo personale che su quello invece più squisitamente professionale. Prima di continuare a leggere, valuta la possibilità di investire questo piccolo gruzzoletto in qualcosa che ti offrirà il più alto ritorno sull’investimento possibile.
2.000 euro: investire in modo sicuro in obbligazioni
Il primo strumento che ti proponiamo è uno dei più classici per il risparmio, quelle obbligazioni che sono state la base del risparmio per centinaia di migliaia di famiglie italiane.
Le obbligazioni sono relativamente facili da comprendere:
- Si acquista un titolo che rappresenta un credito che vantiamo nei confronti dell’emittente; immaginiamo di aver acquistato un BOT per 1.000 euro emesso dalla Repubblica Italiana. Avremo, in modo molto semplice, prestato 1.000 euro allo stato italiano.
- Il titolo incorpora un indice di interesse. Pagherà a scadenze regolari (oppure al termine del rapporto) interessi sulla somma che abbiamo prestato.
- l’obbligazione può essere ceduta a terzi sui mercati specifici dedicati a questo tipo di titoli.
Il taglio minimo delle obbligazioni è di 1.000 euro e in aggiunta ne vengono emesse talvolta con tagli più piccoli, anche da 500 euro. Il limite di ingresso non è dunque un problema per noi che vogliamo investire 2.000 euro.
I problemi che però riguardano le obbligazioni sono diversi, soprattutto in relazione al particolarissimo momento economico che stiamo affrontando. Siamo infatti in un periodo dove i rendimenti degli strumenti sicuri sono al minimo e anche con le obbligazioni chi vuole guadagnare qualcosa è costretto a spingersi verso strumenti con un profilo di rischio più alto.
Come valutare un’obbligazione per il nostro investimento
Valutare un’obbligazione per il nostro investimento è relativamente facile, dato che ci vengono messi a disposizione diversi strumenti per valutarne rischio e resa:
- Il rating: è un indice sintetico che ci parla dell’affidabilità dell’ente che ha emesso il titolo stesso; più il rating è alto più il rischio e basso e più, di conseguenza, i rischi sono bassi.
- L’interesse: le obbligazioni che incorporano dei tassi di interesse alti sono decisamente più interessanti di quelle che invece pagano pochi spiccioli; bisogna però sempre ricordarsi che a fronte di interessi alti ci sono anche rischi molto alti.
- La durata: più la durata è lunga, più il titolo è rischioso e più tendenzialmente si possono portare a casa rendimenti elevati; ricordati però di quello che è avvenuto a paesi come la Grecia, che soltanto fino a pochi anni fa sembravano avere i conti a posto e oggi invece si propongono sul mercato in condizioni davvero pessime, prossime al fallimento.
Se vuoi scoprire tutto sulle obbligazioni ti consigliamo di leggere anche questo articolo.
L’investimento postale? Non ne vale la pena
L’investimento postale ha sempre offerto delle rendite molto vicine a quelle delle obbligazioni. Per decenni gli italiani hanno scelto proprio libretti e certificati di deposito per avere a disposizione uno strumento di risparmio e investimento sicuro, che non facesse correre grossi rischi e che al tempo stesso potesse far crescere il capitale investito.
Oggi le cose, purtroppo, stanno in modo diverso. I rendimenti degli strumenti di risparmio postali sono infatti ai minimi storici e purtroppo c’è davvero pochissimo da investire in questo tipo di risparmio.
Per i libretti postali, anche le nuove formule tipo quella smart, siamo addirittura allo 0,001%, una somma alla quale dobbiamo anche sottrarre circa un terzo tra spese di gestione e imposte dovute.
Decisamente non un buon affare.
Investire in borsa si può, anche se…
La borsa valori continua ad essere uno dei mercati più affascinanti per chi si trova ad investire capitali grandi e piccoli. Prima di parlare però dei rischi insiti in questo tipo di strumento, è necessario sottolineare un aspetto fondamentale della questione, ovvero la difficoltà di differenziare quando si hanno a disposizione 2.000 euro.
2.000 euro non permettono di preparare un portafoglio con azioni che siano in capo a aziende di comparto differente e che abbiano strutture e profili di rischio diversi.
Questo vuol dire affidare tutte le uova, metaforicamente parlando, che abbiamo a disposizione, nel medesimo paniere. In caso di crollo di un settore i nostri risparmi finiranno per fare la stessa fine.
Prima di investire in borsa con i tuoi capitali ricordati che:
- La borsa è un mercato che offre il meglio di se in orizzonti temporali medio-lunghi. Fino a qualche anno fa il mantra era di aspettare almeno 7 anni prima di vedere una crescita di valore importante anche per il mercato azionario. Oggi le cose sono un po’ più elastiche, anche se rimane il fatto che l’investimento in borsa non può essere valutato nel giro di pochi giorni.
- Anche le azioni più solide possono essere sottoposte a volatilità importanti. Non è raro per un titolo specifico perdere anche il 3% nel corso di una singola negoziazione. Per altri tipi di investimento il rendimento è invece molto meno altalenante. Se vuoi investire in borsa, preparati alle montagne russe.
- La borsa ha dei costi di gestione relativamente alti, soprattutto quando si investe con capitali ridotti. Ogni tipo di transazione vede salire i costi di commissione; chi vuole effettivamente guadagnare dalla borsa investendo 2.000 euro dovrà dunque scegliere di mantenere posizioni nel medio e lungo periodo, ammortizzando così anche i costi di gestione.
Se vuoi approfondire tutte le tematiche relative alla borsa, qui puoi trovare un guida completa degli investimenti in azioni.
Il risparmio gestito: fondi comuni, ETF, assicurazioni
Entriamo nel vivo della nostra trattazione, analizzando una delle forme di risparmio più moderne, nonché una delle preferite da parte dei risparmiatori italiani. Siamo davanti ad una categoria di strumenti estremamente variegata e all’interno della quale possiamo trovare prodotti finanziari con profili di rischio particolarmente diversi.
Analizzeremo questi strumenti, per quanto possibile, uno per uno, con una particolare attenzione a quelli che vengono proposti con maggiore frequenza dagli operatori finanziari, società di gestione e banche.
Fondi comuni di investimento: ottima differenziazione ma…
I fondi comuni di investimento offrono, almeno sulla carta, un autentico paradiso a chi ha capitali contenuti da investire. Tramite questi strumenti è infatti possibile investire senza alcun tipo di problema in portafogli altamente differenziati, acquistando anche soltanto una quota per poche decine di euro, senza che si debba necessariamente preoccuparsi di come verranno investiti i propri denari.
Il funzionamento dei fondi è molto semplice:
- La società di gestione raccoglie i capitali presso il pubblico.
- La stessa società investe i capitali raccolti secondo le regole e limiti che si è data per statuto.
- Gli eventuali aumenti di valore del portafoglio vengono poi distribuiti tra le quote
Il funzionamento è dunque molto semplice, anche se non sempre è poi vantaggioso per chi si trova ad investire in questo tipo di strumenti.
I diversi tipi di fondi comuni di investimento
All’interno della categoria dei fondi comuni di investimento possiamo trovare diversi tipi di strumenti, tipicamente divisi nelle seguenti categorie:
- Fondi obbligazionari: sono fondi che investono principalmente in obbligazioni e presentano in genere un basso profilo di rischio; una parte del capitale può essere investito in strumenti accessori.
- Fondi azionari: come dovrebbe essere chiaro dal nome, siamo in presenza di strumenti che investono principalmente in azioni, creando strumenti dal profilo di rischio sicuramente più consistente.
- Fondi flessibili: in questo caso e senza paura di essere smentiti possiamo dire che siamo davanti alla più rischiosa della tipologia di fondi che può esserci proposta. I gestori dei fondi flessibili hanno infatti carta completamente bianca nella scelta degli strumenti, pur obbedendo tipicamente a labili linee guida che sono indicate a statuto. Il risultato è uno strumento dal profilo di rischio alto, che offre però come controparte la possibilità di avere guadagni molto importanti.
- Fondi immobiliari: i fondi immobiliari possono investire, per legge, soltanto nella proprietà di immobili o in quote di società immobiliari. Negli ultimi anni hanno subito un enorme calo di popolarità, dato anche il fatto che hanno distrutto capitali anche di portata importante.
Per approfondire l’argomento leggi quest’articolo sui fondi.
Gli ETF – fondi a gestione passiva con commissioni più basse
Gli ETF rappresentano un’alternativa molto interessante per te che vuoi investire 2.000 euro e vuoi differenziare il tuo risparmio. Gli ETF hanno un funzionamento molto simile a quello dei fondi comuni di investimento, fatta salva appunto la gestione passiva.
Individuano un indice di riferimento, che può essere relativo a:
- determinate porzioni del mercato borsistico
- obbligazioni emesse da un determinato stato
- materie prime
- preziosi
- mercato valutario
E si preoccupano in modo completamente automatico di replicarne l’andamento.
Questo vuol dire che, pur con somme molto esigue da investire, potremmo avere a disposizione un investimento molto differenziato, con costi di gestione che sono molto più bassi di quelli che vengono in genere proposti dai fondi comuni di investimento.
Abbiamo preparato per te una guida dettagliata che ti permetterà di avere a disposizione tutte le conoscenze e gli strumenti sugli ETF di cui hai bisogno per decidere in autonomia se investire o meno in questo tipo di strumento.
Leggi la nostra guida agli ETF per scoprire di più.
Assicurazioni, gestioni separate e investimenti con premio
Chiudiamo la nostra rassegna sugli strumenti di investimento gestiti con le assicurazioni. Benché il nome assicurazione faccia pensare ad altro, il loro funzionamento è quasi identico a quello dei fondi comuni, fatta eccezione per il fatto di poter individuare dei beneficiari nel caso in qui il titolare dovesse venire a mancare.
Vengono utilizzate come programmi integrativi per il reddito post-lavoro e presentano caratteristiche molto simili ai fondi comuni di investimento:
- Hanno portafogli relativamente differenziati
- Presentano costi di commissione molto alti
- Offrono programmi diversi con profili di rischio diversi
I problemi delle forme di risparmio gestito
Le forme di risparmio gestito sono praticamente l’unica modalità attraverso la quale è possibile investire in modo differenziato, se si hanno pochi capitali a disposizione.
Di fronte a questa grande opportunità abbiamo però il grosso problema delle commissioni: siamo davanti a strumenti che possono facilmente superare, come costi, il 3% annuo, andando a vanificare tutti gli sforzi di risparmio appena fatti. Questo vuol dire che non sempre la forma di risparmio gestito può essere ritenuta la più valida per il nostro capitale. I lati positivi ci sono sicuramente, anche se varrebbe la pena di valutare anche quelli negativi.
Investire 2000 Euro nel Forex?
Internet pullula, purtroppo, di pubblicità che promettono mari e monti investendo nel Forex anche pochi spiccioli. Storie di incredibili successi che hanno trasformato casalinghe annoiate in capitalisti alla Warren Buffet. Le cose non stanno così e con il Forex è difficile diventare ricchi tanto quanto lo è andando invece a investire in altri settori.
Diventa dunque necessario spendere qualche minuto sul Forex e sul perché (non) dovresti investire 2.000 in questo mercato.
Tra i pregi del forex troviamo:
- Costi di commissione per operazione che sono molto bassi, e più bassi di praticamente ogni tipo di investimento presente sul mercato.
- Impossibilità, anche da parte degli investitori molto consistenti, di modificare gli andamenti di mercato; si ricordano nella storia forse una decina di casi in cui grosse operazioni abbiano tirato giù valute per mano di una singola entità.
- Mercato che permette di operare con leva finanziaria, ovvero dando copertura esclusivamente delle variazioni di valore del capitale investito; questo vuol dire, e può essere un’opzione particolarmente interessante anche e soprattutto per chi ha capitali esigui a disposizione, poter investire somme molto più grandi di quelle che si hanno effettivamente a disposizione.
Pregi sicuramente importanti, che dovremo però soppesare alla luce di quelli che sono i lati negativi del Forex, ovvero:
- estrema volatilità del mercato, che può essere inoltre accentuata dal ricorso alla leva finanziaria.
- necessità di seguire le notizie macroeconomiche giorno per giorno.
- negoziazioni che vanno avanti praticamente 24 su 24.
Il Forex può essere un mercato sicuramente interessante, ma c’è bisogno di entrarci preparati e pronti anche a perdere parte del proprio capitale. Prima di prendere qualsiasi decisione non puoi non leggere la nostra guida sul Forex.
Investire 2.000 euro facendo trading online per conto proprio
Analizziamo ora la possibilità di investire per conto nostro, scegliendo i migliori strumenti che vengono messi a disposizione sul mercato. Ci sono diverse piattaforme che garantiscono questo tipo di possibilità e ne troverai diverse pronte a soddisfare i tuoi bisogni.
Prima di investire però in autonomia sul mercato, vogliamo presentarti un piccolo prontuario che ti aiuterà a scegliere soltanto quegli strumenti che possono fare al caso tuo:
- Individua il tuo profilo di rischio: detta così può sembrare un’operazione particolarmente complicata, anche se si tratta esclusivamente di capire quanto siamo disposti a rischiare. Se i 2000 euro che vogliamo investire non son o una somma di denaro che possiamo permetterci di perdere, dovremo scegliere strumenti per quanto possibile garantiti; viceversa, se il perdere parte della somma investita non fa parte delle nostre preoccupazioni, possiamo senza alcun tipo di problema orientarci verso strumenti a più alto rischio
- Cerca, per quanto possibile, di diversificare; è difficile farlo con 2.000 euro, ma evita, a meno che non si tratti di strumenti estremamente sicuri, di investire tutto nello stesso comparto
- Valuta anche i costi non visibili; prima di scegliere un qualunque strumento valuta il prospetto informativo in ogni sua parte e calcolatrice alla mano calcola i costi di gestione e le eventuali commissioni di performance
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