I contratti futures sono una delle possibili tipologie di derivati. La loro particolarità consiste nel fatto che le parti convengono, ovvero si mettono d’accordo, nello scambiarsi un determinato asset (può trattarsi di un’azione, di un titolo finanziario, ma anche di un sottostante reale come una materia prima) alla scadenza del contratto al prezzo che viene indicato dallo stesso.
I future sono dei contratti che però molto raramente vedono uno scambio reale di merci tra le parti: vengono infatti utilizzati in larghissima parte per fare hedging, ovvero per proteggersi dai rischi della propria attività (o dei propri investimenti) e, in misura sempre più consistente, per speculare finanziariamente, ovvero per guadagnare da determinati movimenti del mercato.
Nelle prossime righe cercheremo di entrare nel dettaglio per capire cosa sono i Futures e come li puoi utilizzare per ottimizzare i tuoi investimenti.
Perché esistono i futures?
A chi non è molto pratico dei mercati finanziari e di quelli produttivi, potrebbe sfuggire di primo acchito la funzione dei contratti futures.
Perché due parti dovrebbero volere scambiarsi un titolo, un asset o comunque della merce in una data futura, soprattutto se poi questo scambio non avviene quasi mai realmente, ma si scambia soltanto il valore attuale con il valore del contratto?
Nonostante i futures siano oggi forse uno dei simboli più tipici della speculazione finanziaria, in realtà la loro nascita è riconducibile al mondo dell’agricoltura e in particolare a quella statunitense.
Dopo che i mercati delle granaglie vennero infatti unificati, per gli agricoltori diventò possibile andare sia a vendere in modo immediato (le cosiddette vendite spot) sia invece vendere con contratto forward, ovvero ad un prezzo prestabilito ad una data nel futuro.
Questo tipo di pratiche divennero importantissime per gli agricoltori, in quanto potevano finalmente mettersi al riparo dalle grandi variazioni di prezzo che si registravano in quel periodo, soprattutto tra raccolto e raccolto, aprendo le porte anche ad una migliore pianificazione finanziaria per questi soggetti.
Oggi le cose sono diventate enormemente più complesse, anche se il ruolo principale dei futures rimane quello di dare la possibilità di proteggersi dai rischi futuri, che riguardino le proprie produzioni, i propri investimenti e i propri asset.
Questa è però, come abbiamo detto poco sopra, soltanto una delle possibili funzioni dei contratti future, in quanto il grosso di quelli che viene oggi scambiato dai piccoli e medi investitori riguarda in realtà mere operazioni di speculazione, ovvero investimenti per guadagnare e non soltanto per fare hedging, cioè proteggere e diversificare il proprio portafoglio.
Il funzionamento dei mercati futures
Il mercato dei Future, anche in Italia dove sono arrivati relativamente in ritardo, è centralizzato e regolamentato ed è ormai difficilissimo trovare strumenti di questo tipo over the counter, ovvero sui mercati non regolamentati.
Ma come funziona nello specifico un contratto future? Avvengono davvero le consegne di grano, oro, carbone o qualunque altro tipo di sottostante faccia parte del contratto?
No, non c’è nessuno spostamento di merce, in quanto in primis non ce n’é bisogno e in secondo luogo è sconveniente sia per il venditore che per il compratore. Il funzionamento di questi strumenti è particolarmente semplice da capire e possiamo farlo in poche righe attraverso un esempio.
Immaginiamo di avere Bruno, produttore di farine, che deve cominciare a organizzare la produzione del prossimo anno. I prezzi del grano, dovrebbe essere noto anche ai non specialisti, sono piuttosto difficili da prevedere e quindi il problema di Bruno è quello di essere esposto al rischio che il grano diventi molto più caro il prossimo anno, non potendo pianificare il livello ottimo di produzione con i prezzi che saranno disponibili tra un anno.
Sul mercato però trova un altro soggetto, Mario, disposto a vendere una quantità X di grano tra 1 anno. Si firma un contratto, che stabilisce che la quantità X di grano verrà venduta a Y ad una determinata scadenza. Non ci sarà però necessariamente il bisogno di scambiarsi il grano con la valuta, ma si potrà operare, con convenienza per tutti, semplicemente operando al margine, nel modo in cui vedremo tra pochissimo.
Immaginiamo che sul contratto Mario e Bruno si siano accordati per scambiare a scadenza 1000 chili di grano per 1000 euro:
- se il grano costa meno di 1€ / kg, si dovrà calcolare la differenza e moltiplicarla per il numero di chili. Immaginiamo ad esempio che il grano valga 0,90€ / kg; il valore di 1000 kg di grano sarà dunque di 900€ e Bruno, che ha la posizione long (ovvero di acquisto) dovrà dare 100 euro a Mario
- se a scadenza invece il grano costa più di 1€ / kg, immaginiamo ad esempio 1,10 € / kg, sarà Mario a dovere 100 euro a Bruno, in quanto il grano sul mercato varrà 1100€ mentre il valore del contratto sarà di 1000€
Con questo esempio è facile capire come i contratti futures possono essere utilizzati anche per tutelarsi dalla variazione di prezzo futuro, senza che ci sia uno scambio effettivo di merce, semplicemente saldando il margine.
Perché comprare un contratto future come investimento?
Si comprano in genere i contratti future per due tipi di operazioni:
- per mettersi al riparo da eventuali rischi di mercato (hedging) che possono riguardare anche titoli che fanno parte del nostro portafogli
- per speculare, nel caso in cui si creda che il valore di un determinato asset o di una determinata commodity sia destinato a scendere o a salire
Dato che la risoluzione del contratto avverrà a margine e dato che non ci sarà effettivamente l’acquisto o la vendita di nulla al termine dello stesso, si può praticamente avere una posizione short o long su tutto, anche su beni che ovviamente non fanno parte del nostro portafogli.
Dove si comprano i Future?
I Future vengono scambiati su mercati regolamentati e in Italia l’accesso diretto è precluso ai singoli. Si dovranno dunque acquistare gli indici future presso il nostro istituto bancario, possibilità che viene offerta ormai da qualunque tipo di banca, anche quelle meno specializzate nel settore investimenti.
Il funzionamento è, ancora una volta, a margine:
- si versa una parte del valore del titolo (è fissata in percentuale, a seconda di quello che è il sottostante)
- alla chiusura delle piazze la Clearing House, ovvero il mercato centrale che si occupa delle compensazioni, trasferirà il denaro necessario alla copertura delle posizioni
- in genere (per il 98% dei casi) il contratto viene estinto prima della chiusura con la compensazione delle parti; soltanto il 2% dei sottostanti viene effettivamente consegnato
Cosa vuol dire che i Future sono standardizzati?
Il fatto di appartenere a mercati regolamentati e di essere standardizzati vuol dire che i contratti di questo tipo vengono emessi con delle caratteristiche fissate dai regolamenti, che hanno come ulteriore proprietà quella di rendere questo tipo di strumenti finanziari facilmente scambiabili.
Esiste dunque un floridissimo mercato nel quale vengono scambiati i Future, che possono essere dunque venduti e liquidati anche prima della loro scadenza naturale.
Le differenze con le Opzioni
I futures possono sicuramente ricordare il funzionamento delle opzioni, con le quali condividono il fatto di essere basati, come contratti, sul valore futuro di un determinato asset. Al contrario del future però, il cui contratto si risolve alla scadenza e dove la compravendita è obbligatoria, il contratto di opzione fornisce in capo al soggetto con la posizione long la mera possibilità, senza alcun tipo di obbligo, di vendere un determinato asset.(Leggi di più sulle opzioni su questo articolo)
Quello dei futures è un mercato a somma zero
Gioverà anche ricordare che quello dei futures è un mercato a somma zero, nel senso che al guadagno di un investitore o speculatore corrisponderà sempre la perdita di un altro investitore o speculatore.
Si tratta di qualcosa di molto importante da ricordarsi prima di operare sul mercato dedicato a questi tipi di titoli, in quanto non si sta combattendo contro il mercato o contro gli andamenti, ma piuttosto contro le previsioni di altri speculatori, che potrebbero essere più preparati di noi e sfruttare la loro posizione a nostro svantaggio.
Questo per dire che si tratta di un mercato inoltre piuttosto competitivo, dove si può sicuramente portare a casa qualche guadagno, a patto però di studiare per bene sia il funzionamento del mercato stesso, sia, cosa forse più importante, il funzionamento del titolo che ci interessa.
Che tipo di investitori e di operatori si rivolgono al mercato Future?
Trattandosi di un mercato a somma zero è bene anche andare a conoscere il tipo di attori che potremmo trovarci ad incontrare sulla piazza.
Tendenzialmente troviamo sul mercato due tipi di figure:
- gli hedgers: ovvero quella categoria di soggetti che ricorre al mercato dei future per proteggersi da un rischio. All’interno di questa categoria rientrano gli agricoltori per le commodity, gli importatori e gli esportatori per i future sulla valuta straniera, gli orafi per l’oro etc. Si tratta di tutti quei soggetti che hanno interesse nel prezzo del sottostante e che acquistano futures per andare a tutelare la propria attività e avere un prezzo certo per il futuro per un determinato materiale o titolo.
- gli speculatori: si tratta di figure che invece non hanno nulla a che vedere con il sottostante, nel senso che non hanno realmente interesse al sottostante (che si tratti di derrate alimentari, di commodity preziose, di energetici etc.). Quello che interessa allo speculatore è di portare a casa un guadagno sul prezzo indicato sul contratto future in relazione a quello che sarà il prezzo a scadenza del contratto. Nello specifico, nel caso in cui creda che il prezzo del sottostante sia destinato a scendere, aprirà una posizione short, ovvero di vendita, nel caso invece in cui creda nel rialzo del prezzo del sottostante, aprirà una posizione di acquisto, ovvero una posizione long.
Le strategie per guadagnare con i future
Il funzionamento dei future è di facile comprensione anche per chi, magari, non ha mai investito in strumenti finanziari complessi. Per guadagnare dovremo muoverci essenzialmente in due modi:
- aprendo posizioni long, nel caso in cui dovessimo credere che il sottostante sia destinato a salire di prezzo. Immaginiamo di comprare un future che abbia come sottostante l’oro. Nel caso di posizione long ci aspettiamo che il prezzo dell’oro sia superiore, alla data di scadenza, a quello indicato sul contratto
- aprendo posizioni short, nel caso in cui invece dovessimo pensare che il sottostante sia destinato a scendere di prezzo. Nel caso che abbiamo fatto poco sopra rispetto all’oro, ci troveremmo davanti alla situazione inversa: guadagneremmo nel caso in cui il prezzo dell’oro dovesse rivelarsi più basso rispetto a quello indicato sul contratto
Ad ogni modo, anche in Italia, si può tendenzialmente operare anche non da soli, ovvero aprendo un account managed che verrà controllato da un broker della banca seguendo ovviamente sia il tuo profilo di rischio sia le tue aspettative e indicazioni.
Sta a te decidere se sia il caso di provare a lavorare da soli oppure affidarsi ad un broker: è fondamentale però che tra voi e il soggetto in questione ci sia la più assoluta fiducia. Non si possono affidare capitali a persone di cui non si ha la fiducia o a istituti di cui non ci fidiamo almeno quanto ci fideremmo di noi stessi con le nostre capacità di giudizio.
Occhio alla leva
Così come tutti i mercati dove lo scambio dei valori è marginale, ovvero dove le posizioni vengono castamente aggiornate tramite la differenza e non soltanto a contratto scaduto, è possibile operare con leva finanziaria. Il funzionamento della leva finanziaria è il seguente:
- per acquistare un titolo future per un determinato valore è necessario, da regolamento e a seconda del sottostante, versare solo una parte del valore del titolo stesso (è una percentuale variabile, a scopo di esempio immaginiamo che sia il 10%)
- questo vuol dire che per acquistare ad esempio un future di valore nominale 1.000 euro, dovremo versare nel caso dell’esempio soltanto 100 €
- il tutto si traduce dunque nella possibilità del soggetto/investitore di poter impegnare capitali molto superiori a quelli che si hanno a disposizione
Il nostro capitale sarà lì a garantire non il contratto stesso, ma solo le oscillazioni del valore dello stesso, dovute alla differenza tra il prezzo del sottostante di mercato e quello invece indicato in contratto. Questo vuol dire che così operando si moltiplicano i guadagni (e anche le perdite), permettendo anche al piccolo investitore di aprire posizioni sia long che short di sostanza.
La leva finanziaria, che è uno degli strumenti che più tendono ad eccitare l’investitore inesperto, è però un’arma a doppio taglio, che deve essere necessariamente valutata con attenzione prima di esporre il proprio capitale.
Il profilo tipico dell’investitore in Futures
Come abbiamo visto sopra, i contratti future sono uno strumento che può essere utilizzato sia per ridurre il rischio legato a taluni investimenti, sia invece alla ricerca della speculazione pura.
Ad ogni modo dovrai tenere conto anche di queste variabili prima di decidere se si tratti o meno di uno strumento che può fare al caso tuo:
- il rischio del contratto future è pari al sottostante, moltiplicato per la leva che andremo ad applicare al contratto
- se devono essere usati per hedging, sarà bene concordare la struttura del nostro portafoglio con un esperto, che sarà in grado di ridurre il rischio al minimo costo possibile tra quelli offerti dalla piazza
- i futures tendono ad essere piuttosto volatili e a reagire molto prontamente sulle notizie che riguardano il sottostante
Non si tratta dunque di titoli da “cassettista”, ovvero da chi pensa di tenere in portafoglio titoli per lunghissimi periodi. L’ideale è il mordi e fuggi, o, nel caso di hedging, fino a che manterremo la posizione del titolo principale il cui rischio ha necessità di essere bilanciato.
Più il future è a lunga scadenza, più è alto il prezzo del sottostante
Tendenzialmente, ed è una regola che è confermata dal grosso delle commodities che vengono ad oggi scambiate sul mercato attraverso i contratti di questo tipo, i prezzi del sottostante salgono al passare del tempo. Si tratta di una sorta di tutela automatica del mercato contro le grosse variazioni di prezzo, che sono ovviamente più rischiose più si va avanti.
Il caso dei future petrolio ad esempio è emblematico. In questo momento in cui pubblichiamo l’articolo, si scambia cash intorno ai 49 USD al barile, con il prezzo dei contratti future che sale, gradualmente, fino a circa 60 USD per i contratti in scadenza a dicembre 2024.
Se vuoi conoscere altri modi di investire ti consigliamo di approfondire i derivati, mentre se ti sei reso conto di non essere ancora pronto per questo tipo di investimenti, puoi iniziare a cimentarti con qualcosa di più a basso rischio come le obbligazioni.
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