A nessuno piace l’idea di andare in pensione con un’entrata inferiore a quella percepita nel resto della vita: per fortuna, oggi la soluzione a questo problema c’è ed è rappresentata dal far confluire una piccola parte dei propri risparmi in un fondo pensionistico per tutta la durata del periodo lavorativo.
Si tratta, in altre parole, di costruirti una seconda pensione che ti permetterà di mantenere inalterato il tuo stile di vita anche negli anni in cui smetterai di lavorare e, magari, vorrai concederti quella tanto sospirata vacanza per cui hai aspettato tutta la vita.
Tuttavia, per far sì che questa scelta si riveli davvero efficace, occorre scegliere il fondo seconda pensione più adatto alle tue esigenze: anche se, infatti, sei un lavoratore dipendente per il quale non esiste un fondo chiuso di categoria, hai sempre la possibilità di aderire ad un fondo aperto avviando così un tuo piano di previdenza complementare su base individuale.
Scopriamo allora insieme come funzionano i fondi pensionistici aperti e quali sono i vantaggi di avere una seconda pensione.
Come funziona un fondo aperto
I fondi pensione aperti, che a differenza di quelli chiusi non sono rivolti ad una categoria specifica di lavoratori ma a tutti, hanno la caratteristica di essere estremamente flessibili.
L’adesione a questo tipo di fondi è, innanzitutto, su base volontaria e il più delle volte non è necessario avere requisiti particolari: in alcuni casi, è consentita l’adesione anche a familiari fiscalmente a carico e/o persone che non hanno un reddito da lavoro ma hanno comunque altri tipi di entrare.
Per quello che concerne l’entità dei versamenti, questi saranno definiti in base alle tue necessità e/o possibilità, mentre la prestazione che andrai a percepire sarà definita sia in base ai contributi versati, sia nella misura degli interessi maturati.
Una seconda pensione, infatti, altro non è che una sorta di salvadanaio dove in entrata ci sono i contributi che versi per tutta la durata del piano pensionistico, mentre in uscita, sotto forma di rendita mensile o capitale unico, avrai il totale dei versamenti versati più gli interessi maturati in base all’investimento del fondo.
Questo accade perché l’intermediario che gestisce il fondo pensione si preoccuperà di gestire i tuoi risparmi sul mercato finanziario seguendo le proprie politiche d’investimento dichiarate al momento della sottoscrizione del contratto.
Come aderire ad un fondo pensionistico
Per aderire ad un fondo pensionistico non devi far altro che seguire le indicazioni di adesione previste dall’intermediario: nella maggior parte dei casi, ti sarà chiesto di presentare una domanda allegando documento di identità e codice fiscale, oltre altri documenti attestanti la tua condizione professionale e reddituale.
La maggior parte delle società che gestiscono fondi pensionistici si riservano di dare una risposta a tutte le domande di adesione entro due settimane dalla richiesta, inviando al nuovo iscritto contratto completo di nota informativa e regolamento del fondo completo di tutte le informazioni relative alla tipologia di investimento.
Se sei un lavoratore dipendente, puoi anche decidere di far confluire all’interno della seconda pensione il tuo TFR.
Questa decisione, così come entità e periodicità dei versamenti, deve essere decisa dall’aderente al momento della sottoscrizione, fatta salva la possibilità di modificarla anche in seguito.
Aderire ad un fondo pensione comporta dei rischi di perdita del capitale?
Trattandosi di investimenti sul mercato finanziario, esiste la possibilità che il denaro investito venga perso.
Per questo esistono vari profili di rischio entro cui il sottoscrittore può scegliere e, in taluni casi, esiste anche la linea a capitale garantito che ti permette, nella peggiore delle ipotesi, di avere indietro almeno l’ammontare dei contributi versati al netto delle spese.
Quali sono le prestazioni pensionistiche previste da un fondo pensione?
Nel momento in cui andrai in pensione potrai percepire i contributi versati più gli interessi sotto forma di rendita mensile, o in alternativa come capitale, a patto però di aver effettuato versamenti per almeno 5 anni.
Se non hai raggiunto i 5 anni di contribuzione o se vuoi rimandare la ricezione della tua rendita, puoi anche decidere di continuare a versare i contributi mensili all’interno del tuo fondo pensione.
Se opti per la restituzione della seconda pensione sotto forma di rendita, questo avverrà per tutta la durata della tua vita: l’entità della rendita sarà calcolata sulla base di alcuni coefficienti di conversione che tengono conto del capitale accumulato e dell’andamento demografico della popolazione.
In caso di decesso dell’iscritto al fondo, la parte di capitale restante verrà destinata agli eredi.
Optando invece per la restituzione sotto forma di capitale, sappi che potrà essere liquidato solo il 50% dell’importo maturato, mentre la parte restante sarà comunque restituita come rendita.
È possibile anticipare il denaro investito in un fondo pensione?
La legge permette a chi è iscritto ad un fondo pensione di effettuare alcuni anticipi di capitale secondo una casistica ben precisa, vale a dire:
- Acquisto o ristrutturazione della prima casa per sé o per i figli;
- Spese sanitarie per terapie o interventi chirurgici per sé o per il per i propri familiari;
- Esigenze di liquidità particolarmente gravi da parte dell’iscritto.
Nei primi due casi, è possibile ottenere un anticipo fino al 75% dell’importo, a patto di essere iscritti a forme di previdenza complementare da almeno 8 anni nel caso dell’acquisto/ristrutturazione prima casa; nel terzo caso, l’importo massimo anticipabile è pari al 30% del capitale accumulato.
La tassazione applicata in questo caso è pari al 23% laddove nel caso di erogazione e comunque una volta trascorsi gli 8 anni di contribuzione è pari al 15%, ridotta di una quota pari a 0,30 punti percentuali per ogni anno eccedente il 15° anno di partecipazione con un limite massimo di riduzione di 6 punti percentuali.
Puoi infine chiedere il riscatto anticipato del tuo fondo pensione in alcuni casi particolari come il sopraggiungere di una situazione di invalidità permanente che riduca la tua capacità lavorativa a meno di un terzo o la perdita del posto di lavoro per un periodo superiore ai 48 mesi.
Sono previste agevolazioni dal punto di vista fiscale per chi aderisce ad una seconda pensione?
Chi aderisce ad un fondo pensione può dedurre i versamenti effettuati verso il proprio piano di previdenza complementare fino ad un massimo di 5.164 € l’anno.
È possibile trasferire la propria posizione ad un altro fondo pensione?
Trascorso un periodo minimo di adesione, ciascun fondo pensione permette il trasferimento della propria posizione ad un altro fondo di previdenza complementare senza che il capitale venga tassato o che ci siano interruzioni nel conteggio degli anni di contribuzione.
Bene, a questo punto non ti resta che leggere l’approfondimento sui fondi pensione per scegliere quale potrebbe essere la migliore soluzione per te.
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