Pensi che il sistema pensionistico pubblico non sia in grado di garantirti una rendita adeguata quando andrai in pensione? Allora dovresti valutare la possibilità di versare parte dei tuoi risparmi nella previdenza complementare: sto per spiegarti tutto quello che hai bisogno di conoscere sulla pensione integrativa Poste Italiane.
Una delle soluzioni possibili, in questo caso, è infatti quella di affidarsi a dei fondi pensione postali.
Se vuoi sapere tutto ma proprio tutto sulla pensione integrativa Poste sei capitato proprio nel post giusto: nei paragrafi che seguono, infatti, ti spiegherò nel dettaglio come funziona il sistema posta vita previdenza.
Cos’è e come funziona la pensione integrativa Poste Italiane
La pensione integrativa Poste Italiane nasce con lo scopo di garantire un futuro più sereno alle persone che vi aderiscono.
Si tratta, infatti, di un piano individuale pensionistico il cui scopo è quello di costruire, attraverso dei versamenti mensili da effettuare durante il periodo lavorativo, una rendita aggiuntiva da affiancare alla pensione pubblica nel momento in cui smetterai di lavorare.
L’adesione al fondo pensione Poste Italiane è ovviamente del tutto libera e volontaria e anche il piano dei versamenti gode della massima flessibilità.
Come nel caso di tutta la previdenza complementare, anche nel caso di poste pensione integrativa ci sono alcuni vantaggi quali ad esempio la deducibilità fiscale dei versamenti e la riduzione delle spese sul capitale versato dopo il 15esimo anno dall’attivazione del piano.
Un altro dei maggiori vantaggi è che, nel caso del fondo pensione Poste Italiane, la rendita è sempre garantita perché, anche nel caso l’investimento dovesse andare male, è comunque assicurata la restituzione dei contributi netti versati durante la fase di accumulo.
Requisiti per aderire
Possono aderire alla pensione integrativa di Poste Italiane tutte coloro che possiedono un reddito da lavoro o da impresa, dunque sia lavoratori dipendenti sia quelli autonomi; trattandosi di un piano pensionistico individuale, anche coloro che non percepiscono alcun reddito e/o sono fiscalmente a carico di altri soggetti possono partecipare.
Ai lavoratori dipendenti è consentito aderire versando nel fondo pensione di Poste Italiane il proprio TFR (Trattamento di Fine Rapporto).
Come aderire al fondo
Per aderire alla pensione integrativa Poste Italiane è sufficiente andare presso un ufficio postale dove ti verrà somministrato anche un questionario di adeguatezza per capire se questo tipo di investimento è in linea con le tue esigenze.
Dal sito di Poste Vita Previdenza è inoltre possibile scaricare tutta la documentazione contrattuale necessaria (Nota Informativa, Condizioni Generali di Contratto, Regolamento, Documento Regime Fiscale e Documento sulle Anticipazioni).
Per quello che concerne i costi di adesione, le spese in fase di accumulo sono pari al 2,5% su ogni versamento per i primi 15 anni di adesione; tali spese non si applicano sui risparmi derivanti da TFR e contributi versati dal Datore di lavoro, sui versamenti aggiuntivi effettuati tramite il reimpiego di somme derivanti dal riscatto di polizze poste vita S.P.A oppure la devoluzione di somme accreditate su conto BancoPosta.
Come versare i contributi
Come ho già scritto, i versamenti al fondo pensione di Poste Italiane sono del tutto flessibili in quanto puoi variare ogni mese l’importo dei premi o addirittura sospenderli in qualsiasi momento, per poi riattivarli in seguito.
Il versamento avviene mensilmente attraverso bonifico volontario, oppure, se sei un lavoratore dipendente e decidi di versare nella previdenza complementare il tuo TFR, attraverso addebiti in busta paga che andranno ad aggiungersi al contributo versato dal Datore di lavoro.
La scelta di versare la propria liquidazione nel pip di Poste Italiane è comunque libera e volontaria.
Escludendo il TFR, ci sono però dei limiti all’importo dei propri risparmi che è possibile far confluire in un piano pensionistico individuale: questo limite è di 30.000 euro annui, per un investimento totale massimo di 150.000 euro.
In cosa sono investiti i contributi
I contributi versati al netto degli oneri trattenuti al momento del versamento sono investiti in strumenti finanziari quali azioni, titoli di Stato e altri titoli obbligazionari, quote di fondi comuni di investimento, strumenti derivati sulla base della politica di investimento adottata dall’intermediario, vale a dire Poste Vita S.P.A.
Chiaramente, trattandosi di mercato finanziario, sussiste un minimo di rischio di perdita del capitale, vista l’oscillazione dei titoli; tuttavia, è bene ribadire che la pensione integrativa Poste Italiane è a capitale garantito, in quanto alla fine della fase di accumulo, anche qualora l’investimento dovesse andare male, è garantita la restituzione del contributi netti versati.
Quali prestazioni pensionistiche si possono ottenere
Secondo quanto stabilito dalla Legge, la pensione complementare può essere erogata erogata, in forma di rendita o di capitale, al raggiungimento dell’età pensionabile prevista dal regime obbligatorio di appartenenza.
Per quanto riguarda la pensione integrativa di Poste Italiane, è necessario anche che l’aderente sia iscritto e abbia effettuato versamenti per almeno 5 anni.
L’erogazione della pensione complementare può avvenire sotto forma di rendita aggiuntiva mensile oppure, su richiesta dello stesso pensionato, sotto forma di unico capitale nel limite del 50% della posizione individuale maturata.
Come e quando si può riscattare la propria posizione
Aderendo a Poste Vita Pensione Integrativa è possibile riscattare la posizione individuale maturata nella misura del 50% del capitale maturato nel caso venga meno il rapporto di lavoro, ma solo se il periodo di inoccupazione è non inferiore a 12 mesi e non superiore a 48 mesi.
Anche in caso di ricorso da parte del Datore di lavoro di procedure di mobilità e cassa integrazione guadagni non sarà possibile chiedere il riscatto.
Altre condizioni che permettono il riscatto anticipato della pensione integrativa Poste Italiane sono il sopraggiungere di una condizione di invalidità permanente da parte del sottoscrittore del contratto che comporti la riduzione della capacità di lavoro a meno di un terzo.
È, inoltre, bene sapere che entro 30 giorni dalla sottoscrizione è possibile esercitare il diritto di recesso, con eventuale restituzione del premio qualora la richiesta pervenga entro il giorno lavorativo antecedente il giorno di conversione del premio in quote premio.
Infine, se durante la fase di accumulo dovessi averne necessità, potrai richiedere anticipazioni, nei casi e nei limiti previsti dalla legge, vale a dire spese sanitarie per sé o per i familiari oppure, decorsi almeno 8 anni, acquisto o ristrutturazione prima casa per sé o per i figli, sempre nella misura del 75 per cento dell’importo maturato.
Nel caso in cui i riscatti e le anticipazioni siano richieste prima dei 5 anni previsti per le agevolazioni fiscali, l’importo liquidato verrà tassato in base alla tassazione ordinaria in vigore.
Come e quando si può trasferire la propria posizione
Se aderisci alla pensione integrativa Poste Italiane puoi decidere in ogni momento di trasferire la tua posizione individuale maturata ad altra forma pensionistica complementare a patto che siano decorsi almeno 2 anni di partecipazione al pip.
Come controllare la gestione del pip
È possibile controllare la propria posizione individuale, i contributi versati e il capitale maturato, nonché verificare lo stato dei pagamenti dei premi e le relative scadenze entrando nella propria area riservata sul sito di Poste Vita.
L’opinione di Supercoin
La pensione integrativa Poste Italiane è sicuramente un’ottima soluzione per tutti coloro che vogliano assicurarsi una rendita aggiuntiva in futuro.
La possibilità di variare l’importo del premio rende questo strumento interessante anche per chi non ha un reddito certo oppure non lavora ma desidera lo stesso assicurarsi una qualche forma di reddito per il proprio sostentamento nel periodo della vecchiaia.
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