Che cos’è il trading online? Tutti ne parlano (e molti sembrano farci anche un mucchio di soldi) anche se poi, al momento di arrivare al sodo, sembra che nessuno sia effettivamente in grado di indicare nel complesso di cosa stiamo parlando.

Non possiamo però biasimare nessuno per questo, in quanto il trading online è una categoria enorme, all’interno del quale finiscono per rientrare moltissime tipologie di investimento, che possono essere anche radicalmente diverse tra loro.

Come si diventa trader? Cosa serve per iniziare? Come scegliere un buon broker? Cosa c’è da sapere sul trading online?

Risponderemo a queste e anche a tutte le altre domande che potrebbero sorgere in corso di trattazione, analizzando la categoria principe per chi vuole intraprendere la strada del trading online.

Nelle prossime righe scopriremo la finanza fai da te, quella che senza intermediari o comunque a gestione diretta, permette di intervenire grazie a internet praticamente sui mercati di tutto il mondo.

Iniziamo subito!

Che cos’è il trading online?

Per trading si intende qualunque tipo di attività possa portarci all’acquisto o alla vendita di titoli finanziari.

È trading la borsa, è trading l’acquisto e la vendita di obbligazioni statali (BOT, CCT, BTP), è trading l’acquisto e la vendita di strumenti derivati come Future, OpzioniMaterie Prime e qualunque altro tipo di titolo sui mercati nazionali e internazionali.

Quando parliamo di trading online però ci riferiamo ad una specifica categoria di trading, che avviene tramite internet e che tendenzialmente non vede il ricorso ad intermediari, se non i fornitori di piattaforma.

Certo, si possono anche scegliere strumenti di risparmio e investimento gestito, ma la chiave di volta, la differenza fondamentale che separa il trading online da quello tradizionale è la possibilità di operare online e da soli.

Non vale infatti soltanto riferirsi agli ordini piazzati su internet, magari per tramite del nostro consulente finanziario. In quel caso non si può parlare di trading online.

Perché il trading online è diventato così popolare?

Chi ci segue sa bene che vogliamo fornire un approccio, per quanto possibile, scanzonato e canzonatorio, autentico e vero al mondo degli investimenti.

Ci passerete dunque quello che ci apprestiamo a dire: il trading online è diventato popolarissimo perché secondo molti potrebbe essere una scorciatoia verso la ricchezza.

Basta lavorare, basta sudare, basta studiare: con un paio di investimenti giusti si può andare in pensione e smetterla di preoccuparsi per il denaro.

Un po’ complici le pubblicità che ci bombardano online, un po’ complice la natura umana che è sempre alla ricerca della via più facile alla montagna della piramide economica e sociale, sono in molti ad avvicinarsi al trading online con queste convinzioni e queste motivazioni.

Le più sbagliate. Sì, perché il mondo del trading online, come avremo sicuramente modo di vedere più avanti, può davvero farci guadagnare, anzi, anche farci guadagnare molto, anche se questo non vuol dire che sarà semplice, che sarà senza fatica e che sarà senza studio.

Insieme a voi, sugli stessi mercati, troverete decine di migliaia di persone che avranno esattamente lo stesso obiettivo vostro: massimizzare il ritorno sull’investimento.

Questo vuol dire che per portare a casa un guadagno, dovremo necessariamente essere più preparati, più disciplinati, più mentalmente pronti e più attivi degli altri.

Ne parleremo più avanti, passo per passo. Prima di individuare però quelli che sono gli strumenti che possono permetterci di guadagnare, e magari anche bene, parleremo di altri aspetti fondamentali del trader e del trading online. Il primo è quello che riguarda la psicologia del trader.

La psicologia del trader: cos’è, perché è importante

Parleremo in modo piuttosto rapido della questione della psicologia del trader, analizzando quelli che sono gli aspetti mentali più importanti per avere successo nel trading online.

Le emozioni

Anche le persone più fredde e lucide hanno emozioni, checché ve ne possa sembrare. Tutti siamo sottoposti, durante la nostra vita di trader, ad un ampio spettro di emozioni, spesso incontrollabili, che possono prendere il sopravvento e farci commettere degli errori.

Parleremo delle più comuni, per conoscerle e per cominciare ad esercitarci nel tenerle sotto controllo:

  • L’avidità: è un sentimento che può prendere facilmente il sopravvento quando le nostre transazioni stanno andando piuttosto bene. Ci si può sentire invincibili e cominciare a rischiare sempre di più.
  • La paura: si avverte tipicamente i primi tempi, quando avviene il fatidico passaggio dai conti demo ai conti dove si possono effettivamente puntare dei soldi. La paura può farci perdere delle grandi opportunità e bloccarci anche quando fossimo praticamente sicuri della bontà di un certo investimento.
  • Lo stress: può essere causato dall’attività di trading online, oppure essere collegato ad eventi della nostra vita esterna ai mercati (lavoro, famiglia, vita di coppia, problemi economici). Senza sfociare necessariamente nello zen, è bene comunque ricordare al nostro lettore che il trading non va mai fatto in condizioni di stress e quando si avverte stanchezza mentale o comunque assenza di tranquillità, è assolutamente necessario smettere di investire, fino a quando si sarà recuperato un buono stato di salute mentale.
  • La rabbia: le reazioni impulsive sono quanto di più pericoloso può esserci per il nostro capitale; magari si perde una grossa cifra e siamo arrabbiati con noi stessi; a volte invece ci arrabbiamo nei confronti di una determinata decisione che magari ha mosso i mercati in modo opposto rispetto a quello che avevamo preventivato. Ad ogni modo si dovrebbe cercare di far tesoro di questi momenti e approfittarne per sedersi, riflettere, e soltanto a rabbia passata prendere una decisione.

I pericoli del trading emotivo

Altrettanto pericoloso il trading sentimentale. Spesso finiamo per innamorarci di una determinata azienda (magari perché ne amiamo i prodotti) e ne manteniamo le azioni o le obbligazioni anche dopo che questo abbia smesso di essere ragionevole.

Altre volte possiamo invece affezionarci in modo assolutamente irrazionale ad un’azione o ad un investimento perché magari tempo fa ci ha fatto guadagnare molto.

È un modo molto pericoloso di procedere, in quanto non ci fa prendere la decisione migliore in un determinato momento, ma ci carica di aspettative sentimentali e non razionali, che possono farci perdere possibilità di investimento e anche quantità ingenti del nostro capitale.

La psicologia del trader: occhio al tilt

Altro fattore di cui tenere conto e che può fare la differenza tra chi rimane sul mercato e chi invece se ne torna a casa con le proverbiali pive nel sacco è il tilt.

Così come avviene ai giocatori d’azzardo, dopo una forte perdita o comunque una perdita dall’impatto emotivo importante, si può finire per prendere dei rischi enormi per recuperare, operando come se il mercato ci dovesse qualcosa, come se si dovesse compiere una sorta di vendetta verso il destino cinico e baro che ci ha fatto perdere denaro.

Purtroppo le cose raramente stanno così, e le decisioni prese mentre siamo in fase di tilt, finiscono per essere estremamente deleterie per le nostre sostanze.

Un buon assetto psicologico del trader invece ci permette di riconoscere quando non siamo in grado di piazzare ordini e fare analisi, quando per intenderci dovremmo imporci un riposo forzato dal mercato.

Il tilt continua ad essere uno dei problemi più frequenti tra quelli che colpiscono chi fa trading online e senza riconoscerlo si può mettere davvero a repentaglio la nostra attività di trader.

Cosa serve per iniziare a fare trading online?

Iniziare a fare trading online non richiede né grossi investimenti, né l’utilizzo di macchinari e apparecchiature specifiche, come era il caso fino a qualche anno fa (pensiamo ai terminali Bloomberg oppure a quelli, sul mercato italiano, che erano appunto riservati ai trader professionisti).

Oggi basta davvero poco per iniziare a fare trading online:

  • Un computer: non deve essere velocissimo e di ultimissima generazione, ma deve essere quanto meno in grado di far girare i software più comuni di trading online senza difficoltà.
  • Una buona piattaforma: analizzeremo quantomeno le più comuni, anche se c’è da considerare, prima di mettersi alla ricerca, che i fattori che ci devono portare alla scelta della piattaforma che fa per noi devono essere fondamentalmente tre: costi, tipologia di strumenti offerti, possibilità di adattare la piattaforma al nostro stile di trading.
  • Il tempo: il trading online non è assolutamente un modo per portare e casa enormi guadagni in pochissimo tempo, anzi, soprattutto all’inizio il tempo che impiegherete nel seguire gli investimenti sarà moltissimo, a fronte di guadagni probabilmente e nella migliore delle ipotesi molto molto bassi. il tempo è un fattore fondamentale per chi vuole davvero imparare a fare trading online, e sarà fondamentale anche per chi vuole davvero portarsi a casa le migliori offerte del mercato, giorno per giorno. Gli investitori affermati riescono a passare sempre meno tempo online: è un fatto di disciplina e di organizzazione. Non pensate però mai che, soprattutto all’inizio, potrete fare a meno del tempo necessario per investire;
  • La voglia di studiare: gli scenari di mercato possono essere molto complessi, e non si può mai concedersi il lusso di smettere di studiare. Chi non ha una mente pronta e che desidera sempre nuove conoscenze, dovrebbe girare il più possibile alla larga dal trading online.
  • Un capitale: non deve essere enorme, ma neanche piccolissimo. Cominciare a fare trading online con 50 euro sarà difficilissimo, ma per iniziare 1.000–2.000 euro possono essere una somma più che adeguata, seppur modesta.

Non serve davvero niente altro per cominciare a fare trading online.

Trading online: in cosa si può investire?

Come abbiamo detto in apertura in realtà il trading online è una “disciplina” dietro la quale si nascondono investimenti anche molto diversi tra loro.

Senza avere la presunzione di fornire un elenco assolutamente esaustivo, di seguito vi parleremo delle modalità più comuni di investimento, dei loro vantaggi e dei loro svantaggi, per cominciare anche ad indirizzarvi verso quelli che potrebbero essere i vostri mercati di riferimento e gli strumenti che dovrete studiare prima di cominciare ad investire.

Trading online con le obbligazioni

Le obbligazioni sono uno degli strumenti di investimento più sicuri, nonché tra i più amati dagli italiani, che continuano a ricorrervi nonostante i rendimenti siano scesi, e di molto, negli ultimi anni.

Le obbligazioni possono essere emesse sia da stati sovrani sia da aziende, con le prime che tendenzialmente sono più solide di quelle emesse invece da soggetti privati.

Sono dei titoli di debito: acquistando un’obbligazione stiamo in tutto e per tutto prestando soldi a chi ha emesso il titolo, ricevendo in cambio periodicamente degli interessi, e a scadenza del titolo, il capitale che era stato prestato.

Ne esistono di diversi tipi e con diversi piani di pagamento degli interessi, anche se le caratteristiche di cui tenere conto sono sempre le stesse:

  • Rating: si tratta della stima sull’affidabilità dell’obbligazione, che viene attribuita da uno degli enti terzi e indipendenti più seguiti dai mercati; più il rating è alto, più l’emittente è affidabile;
  • Interessi: sono il nostro “guadagno”. Più sono alti, più ovviamente sarà conveniente prestare il denaro all’emittente; più è alto però l’interesse promesso, più è rischioso il titolo che abbiamo in mano;
  • La durata: anche la durata è fondamentale per valutare la bontà di un’obbligazione; tipicamente più la durata è lunga, più l’obbligazione e rischiosa e dunque più alti devono essere gli interessi corrisposti; il problema della durata deve però essere valutato anche in considerazione del fato che le obbligazioni si possono vendere e comprare sul mercato secondario e che dunque ci si può comunque liberare dell’investimento, anche se perdendo, durante tutta la durata dell’obbligazione stessa a patto che l’emittente non sia diventato insolvente.

Qual è il profilo del trader in obbligazioni?

Il profilo del trader in obbligazioni è tipicamente il seguente:

  • Bassa propensione al rischio: anche nel caso delle obbligazioni emesse dagli enti meno solidi, tipicamente l’andamento di un’obbligazione è prevedibile ed è privo di grandi scossoni. Per fare un esempio sulla scarsa volatilità di questi titoli, pensiamo al fatto che una variazione nei rendimenti di anche lo 0,5% sui BOT o BTP di uno stato ritenuto comunque solvibile è in grado di mandare i mercati in subbuglio.
  • Scarsa voglia di seguire l’investimento: le obbligazioni continuano a produrre interessi senza che ci sia effettivamente il bisogno di seguirle. Chi non ha voglia di passare intere giornate davanti al computer, troverà nelle obbligazioni uno strumento adatto alle sue propensioni; dopotutto non vi è affatto la necessità di seguire l’investimento.

Cosa serve per investire in obbligazioni?

Per investire in obbligazioni basta avere un deposito titoli presso una qualunque delle banche che operano in Italia.

A seconda della tipologia di banca avrete la possibilità di investire sia in obbligazioni italiane che in obbligazioni europee o americane.

Alcuni account permettono anche di muoversi verso i territori, decisamente più eccitanti e pericolosi, delle obbligazioni dei paesi in via di sviluppo.

Non sono necessari altri strumenti di investimento per chi vuole fare trading online con le obbligazioni.

Trading online con il mercato azionario

Il mercato azionario è stato per decenni l’unico mercato adatto a chi aveva un’alta propensione al rischio e voleva investire i propri risparmi senza lasciarli a marcire in banca.

Oggi le cose, e avremo modo di parlarne in modo più specifico più avanti, sono cambiate e sono moltissimi gli strumenti che permettono di investire con rendimenti potenziali come quelli della borsa.

Le azioni continuano però a esercitare il loro fascino, soprattutto su chi vuole fare trading online.

Come funziona il trading online con le azioni? A cosa dobbiamo prestare attenzione?

Rispetto al mercato delle obbligazioni esistono però delle differenze sostanziali:

  • Le azioni non danno diritto a percepire interessi: non stiamo prestando denaro ad una determinata azienda, ma nei fatti ne stiamo diventando soci. L’eventuale guadagno sarà determinato dall’aumento di valore dell’azienda o dai dividendi che percepiremo in quanto azionisti.
  • Il mercato azionario è tipicamente più volatile di quello delle obbligazioni: una determinata azione può perdere o guadagnare anche il 10% in un giorno, il che vuol dire che per investire con profitto in questo specifico settore dovremo essere pronti a sopportare movimenti in alto e in basso che ricorderanno, anche molto da vicino, le montagne russe. Si sale e si scende e servono una disciplina e una tempra morale decisamente più ampie per poter investire con profitto in questo specifico mercato.
  • Sul mercato azionario si possono fare profitti sicuramente più interessanti, anche se di contrasto questo vuol dire che anche le perdite possono essere più importanti. Chi ha intenzione di investire il proprio capitale al sicuro, senza grossi scossoni, dovrebbe sicuramente guardare altrove e lasciare stare il mercato azionario, non assolutamente adatto ai deboli di cuore.

Oggi, con una qualunque delle piattaforme che consentono di investire sul mercato azionario è inoltre possibile investire non solo su Piazza Affari, ma più in generale su tutte le principali piazze di investimento dei paesi economicamente sviluppati. Si può investire in Francia, Olanda, UK, Spagna, Cina, Stati Uniti, Canada, Giappone e chi più ne ha più ne metta, non esistendo di fatto dei limiti geografici entro i quali operare.

Cosa serve per fare trading online con le azioni?

Per fare trading online con le azioni è necessario essere in possesso di un deposito titoli oppure di una piattaforma che permetta di fare trading sulle azioni in modo diretto.

Ci sono moltissimi account disponibili in Italia di questo tipo, con modalità di accesso al mercato borsistico che sono praticamente identiche e la cui scelta dovrebbe essere effettuata esclusivamente secondo logiche di convenienza propria e di funzionalità della piattaforma.

Prima di cominciare a guardarvi in giro, potrebbe essere utile anche chiedere alla vostra banca se sia disponibile o meno una piattaforma per investire sul mercato azionario.

Nel caso in cui lo fosse, per la scelta di quella che sarebbe più adatta al caso nostro dovremo necessariamente:

  • considerare i costi associati con gli ordini
  • considerare i costi associati con il mantenimento del conto
  • considerare anche la velocità con la quale possiamo piazzare ordini
  • considerare l’eventuale presenza di software di analisi, che possono dare una mano sia a selezionare i titoli meglio performanti, sia a organizzare il proprio pacchetto.

I pro e I contro del trading online sui mercati azionari

Prima di investire il nostro capitale o parte di esso nel mercato azionario dovremo anche necessariamente tenere conto dei vantaggi e degli svantaggi di questa particolare forma di investimento

Tra i lati sicuramente positivi troviamo:

  • La liquidità del mercato: lato positivo, perché vuol dire che disimpegnarsi non richiede che poco più di qualche minuto, a patto di essere intenzionati a vendere al prezzo di mercato in quel momento.
  • Facilità di differenziazione del portafoglio: in borsa, come forse in pochissimi altri strumenti di investimento, è particolarmente facile avere un portafoglio eterogeneo, che permetta di avere maggiore equilibrio nella composizione del proprio patrimonio.
  • Possibilità di guadagnare grandi somme: chi ha un buon fiuto per gli affari può sicuramente trovare nella borsa e nelle azioni un ottima destinazione per investire. I guadagni potenziali sono davvero alti, anche se ovviamente, come avremo modo di vedere più avanti, non tutti riusciranno a conseguirli.

All’investimento in borsa e in azioni si accompagnano però anche dei lati negativi, che devono essere necessariamente tenuti in considerazione prima di investire:

  • La volatilità: le azioni possono perdere o acquisire valore molto rapidamente. Chi non ha i nervi saldi e chi soffre molto per le perdite, anche se momentanee, dovrebbe forse rivolgersi ad altri mercati.
  • E’ necessario seguire non solo le aziende nelle quali si è investito, ma anche in generale l’andamento dell’economia e dell’industria.
  • La tassazione è più alta di quella sulle obbligazioni.
  • Non è assolutamente vero, come vorrebbero farvi credere le banche, che ogni tot anni c’è la certezza che il mercato borsistico sia in guadagno: pensate soltanto a chi è entrato sul mercato nel 2005–2008 e paragonate gli indici con quelli di oggi. Sono passati anche più dei fatidici 7 anni che le banche, almeno nella promozione di questo tipo di investimenti, ritengono sufficienti per portare a casa un guadagno.
  • Le borse sono tipicamente molto reattive, nel senso che tendono anche a volte a sovrastimare le notizie, per poi aggiustare il prezzo nel medio periodo. Questo vuol dire che bisogna essere sempre pronti a reagire nel caso in cui i nostri capitali fossero impiegati appunto in borsa, nonché che sarà necessario abituarsi alle montagne russe che sono purtroppo tipiche di queste tipologie di mercato.

Trading online: i derivati

I derivati non godono di un’ottima reputazione. Sono stati resi responsabili di praticamente tutte le recenti crisi finanziarie, tanto negli Stati Uniti quanto in Europa.

Il motivo è che i derivati possono essere relativamente pericolosi, soprattutto per tutti quegli investitori che amano rischiare forte e spesso magari non sono neanche in grado di effettuare valutazioni appropriate per quanto riguarda il rischio che stanno correndo.

In realtà all’interno della categoria dei derivati rientrano moltissimi tipi di investimento diverso, che possono essere utilizzati sia per diversificare il proprio portafoglio, sia a mo’ di assicurazione, sia invece per investire in modo molto rischioso e soprattutto vendendo allo scoperto.

Di seguito troverai una rassegna minima ma completa delle possibilità di fare trading online con i derivati.

Trading online di derivati: quali sono gli strumenti?

Gli strumenti per fare trading online per quanto riguarda i derivati sono diversi: si può scegliere da una qualunque piattaforma per avere accesso, di volta in volta a strumenti diversi.

Vediamo insieme quali sono le cose di cui tenere conto prima di investire in derivati, ovvero quelli che sono i criteri che dovrebbero indirizzare le nostre scelte:

  • Esistono diversi tipi di derivati: opzioni, futures, contratti swap, contratti per differenza, forward.
  • Hanno come caratteristica quella di replicare l’andamento del sottostante: non stiamo dunque acquistando un titolo effettivo o della merce, ma un contratto che segue, per valore, l’andamento del valore della merce o del titolo sottostante.
  • Hanno inoltre la caratteristica di richiedere soltanto investimento per la copertura del margine: questo vuol dire che potremo investire somme molto basse per avere come effettivo un investimento molto più consistente, questo vuol dire che rispetto al sottostante il movimento del nostro investimento in derivati è amplificato. Se il petrolio si muoverà effettivamente del 2% e avessimo una leva finanziaria di 1:10, sul nostro capitale si rifletterebbe per una percentuale di 2% x 10 = 20%. I derivati dunque si possono utilizzare per avere a disposizione una moltiplicazione dell’andamento di un determinato investimento.
  • Esiste una differenza sostanziale tra i derivati che obbligano ad un’acquisto o ad una vendita, oppure quelli che danno un’opzione di acquistare o vendere: i primi in genere hanno potenziali perdite e guadagni liberi, nel caso delle opzioni invece la perdita massima è quantificabile sempre nel costo dei contratti.

Occhio: i derivati sono titoli solo per gli esperti e molto rischiosi

Si deve innanzitutto tenere conto del fatto che i derivati sono degli strumenti finanziari molto rischiosi e che sono adatti pertanto soltanto a chi abbia un profilo di rischio molto alto.

Soprattutto nel caso in cui non si vogliano correre grandi rischi, le opzioni, i future e i forward non devono essere in alcun modo considerati degli strumenti che possono fare al caso dei risparmiatori standard.

Sono strumenti molto avanzati, che dovrebbero essere lasciati, nel grosso dei casi, nelle mani di investitori professionali.

Perché la finanza utilizza i derivati?

Tutti ne parlano male, anzi malissimo. Per quale motivo allora i derivati continuano ad essere scambiati sul mercato?

I derivati, nonostante ciò che dice la stampa tradizionale e non specialistica, sono comunque fondamentali per svolgere tutta una serie di operazioni:

  • Vengono utilizzati per fare Hedging, ovvero per avere la possibilità di assicurarsi contro rischi di movimento di mercato.
  • Sono utilizzati per fare arbitraggio: ovvero per acquistare dove il prezzo di un titolo è più basso, per poi rivenderlo su un mercato dove invece è più alto.
  • vengono utilizzati come assicurazione per i soggetti che sono direttamente coinvolti in un determinato mercato.

Conviene investire in derivati?

Sono moltissime le pubblicità che indicano i derivati come un sistema semplice per fare un mucchio di soldi, tra i più semplici e i più redditizi del mercato del trading online.

Neanche a dirlo, le cose non stanno esattamente così:

i derivati sono strumenti molto “pericolosi” che permettono sia di moltiplicare i guadagni, ma anche di moltiplicare le perdite.

Se il mercato azionario è già troppo volatile per i tuoi gusti, forse sarebbe meglio non considerare affatto la possibilità di ricorrere a strumenti derivati, di qualunque tipo essi siano.

Come funziona il trading online? Come funzionano gli ordini? E i guadagni?

Il trading online è una categoria di mercati tipicamente mediata, il che vuol dire che non è possibile effettuare compravendita di titoli in maniera autonoma.

C’è bisogno di un intermediario, che può essere rappresentato da:

  • Una banca che offra un deposito titoli: la banca in questo caso, una volta ricevuto l’ordine, si preoccupa di procacciare al cliente ai prezzi di mercato il titolo che è stato acquistato. In caso contrario, ovvero di posizione short/sell, la banca si occupa di trovare un compratore e di cedere il titolo per il prezzo stabilito dall’investitore.
  • Un broker: non esclusivamente un broker in carne ed ossa, ma un’agenzia che abbia a disposizione dei sistemi informatici per portare gli ordini dei clienti sul mercato. Il funzionamento è molto simile a quello della banca, con il vantaggio però che il broker tipicamente si occupa di soltanto un campo ristretto di strumenti, garantendo commissioni più basse di quelle delle banche e una reattività agli ordini più elevata.

La scelta tra banca e broker deve essere dettata principalmente dalla tipologia di investimento alla quale siamo interessati.

L’investitore in titoli di debito, come potrebbe essere il caso ad esempio dei BOT, dei BTP e degli altri titoli di stato, può rivolgersi senza problemi alle banche: hanno canali privilegiati per trattare questo tipo di titoli e sono di gran lunga la tipologia di istituti più affidabile per questo tipo di contrattazioni.

Diverso il discorso invece per le azioni: anche se moltissime banche tradizionali offrono la possibilità di poter operare in tempo reale sulle piazze borsistiche mondiali, spesso broker che hanno una maggiore concentrazione su questo tipo di trattative e di strumenti sono in grado di offrire commissioni più basse e maggiore reattività delle piattaforme.

Per quanto riguarda invece i derivati, tipicamente ci si rivolge a broker che sono specializzati in questo o in quello strumento.

Cosa sono i fondi comuni di investimento? Si può fare trading online su questi strumenti?

I fondi comuni di investimento sono degli strumenti di investimento collettivo che permettono di partecipare ad un capitale, versando una quota, seguendo determinate regole e prefissandosi determinati obiettivi.

Ne esistono moltissimi e sono diversi sia per modalità di accesso e gestione del fondo stesso (pensiamo alla differenza in tuta l’area UE tra Fondi di Investimento in senso stretto e SICAV), sia per gli obiettivi di ritorno che si prefiggono.

Tra i fondi più comuni che vengono attualmente scambiati sui mercati troviamo:

  • Fondi azionari: sono fondi che hanno all’interno del loro portafoglio tipicamente titoli azionari, che possono essere bilanciati fino al 20% da altri tipi di titoli (obbligazioni, liquidità su mercati Forex).
  • Fondi obbligazionari: sono fondi che hanno invece in maggioranza all’interno del loro portafoglio. Sono meno rischiosi (anche se non è sempre questo il caso) e sono in genere consigliati per chi ha un profilo di rischio più basso e si accontenta di ritorni mediamente più bassi.
  • fondi immobiliari: sono fondi che possono investire soltanto in proprietà immobiliari o in partecipazioni in società immobiliari. Erano molto popolari, ma la relativamente recente bolla ha fatto rivalutare un po’ a tutti questo tipo di investimento, anche quelli relativamente poco aggressivi, come quelli che sono gestiti da Poste Italiane.
  • fondi bilanciati: in questo caso e a seconda dello statuto, si compongono in misura variabile di liquidità, azioni, partecipazioni in altri fondi, obbligazioni. Possono avere dei profili di rischi molto differenti e possono essere al tempo stesso di risparmio o di investimento di rischio.

Esistono in realtà moltissime tipologie di fondi che possiamo utilizzare con il trading online. La questione di cui tenere sicuramente conto è il fatto però che ci si tratti di forme di investimento gestito e che dunque non ci permettono di operare in assoluta libertà.

Quali sono i vantaggi dei fondi?

Sebbene all’interno della categoria dei fondi possiamo trovare moltissime e diversissime forme di investimento, ci sono delle particolarità e dei vantaggi che possono essere ricondotti all’intera categoria:

  • Il fondo è gestito e dunque la diversificazione del portafoglio e la ricerca dei migliori rendimenti possono essere completamente abbandonati al gestore, che si preoccuperà, al meglio delle proprie conoscenze, di individuare gli strumenti che più possono farci guadagnare.
  • Sono forme di investimento gestito controllate a vista da Consob, Banca d’Italia e banche di gestione; difficilmente, almeno in Italia, possono esserci problemi a livello di gestioni non coerenti con lo statuto.
  • Si può scegliere tra tantissimi prodotti, dato che ormai ogni banca italiana, per tramite delle proprie società di gestione, ha a disposizione diversi fondi e di ogni tipo.

Gli svantaggi del trading online con i fondi

Il trading online con i fondi ha sicuramente però anche degli svantaggi che devono essere tenuti in considerazione prima di procedere con un investimento del genere:

  • Il fondo è gestito: lo avevamo descritto come un vantaggio ma per qualcuno può anche essere uno svantaggio, nel senso che il non poter controllare in dettaglio il proprio capitale non è sicuramente qualcosa che può interessare tutti gli investitori diretti con il trading online.
  • I costi: anche i costi vanno sicuramente tenuti in debita considerazione dato che tipicamente con i fondi si finisce per pagare una commissione di ingresso, una commissione di gestione e anche un premio al gestore nel caso di guadagni. I costi possono essere molto consistenti e spesso annullare completamente il guadagno che è stato conseguito.
  • La liquidità: i fondi non sono esattamente liquidi, le quote vanno vendute sul mercato secondario o comunque sui mercati organizzati e questo si traduce il più delle volte in lungaggini (e difficoltà nel portare a casa il prezzo giusto). Per questo motivo bisognerebbe anche far attenzione, in fase di scelta, a variabili importanti come possono essere quelle che riguardano la possibilità di piazzare le proprie quote sul mercato: un fondo più liquido è sempre preferibile rispetto a fondi che sono invece più difficili da piazzare.

Le migliori piattaforme di trading online

Il trading online è, come abbiamo potuto riassumere nella trattazione che va a concludersi, un mondo estremamente variegato, uno di quelli che al suo interno contiene un insieme ancora maggiore di universi, spesso difficili anche da capire.

Non abbiamo parlato inoltre di realtà molto popolari, come quella del Forex, alla quale comunque abbiamo dedicato una trattazione separata.

Sta di fatto comunque che il trading online può essere un’ottima opportunità per tutti quei soggetti i quali sono disciplinati, hanno voglia di imparare e di mettersi in gioco, non solo in prima persona ma anche attraverso i propri capitali.

Ma come iniziare? La prima cosa da fare nel momento in cui si decidere di fare trading online è porsi un obiettivo.

Bisogna capire se ci si può dedicare a tempo pieno facendone la principale occupazione o se si può dedicare solamente il tempo libero.

E’ inoltre importante definire il budget iniziale da investire, cioè quanto capitale si è disposti a rischiare di perdere.

Per poter rispondere a queste domande il nostro consiglio è di provare delle piattaforme in maniera tale da avere il tempo di studiare e fare esperienza prima di iniziare seriamente con le idee chiare.

Il modo migliore per fare questa esperienza è cercare le piattaforme di trading online che abbiano una demo. I migliori servizi di trading offrono appunto questa opportunità così che gli utenti meno esperti e alle prime armi possano sperimentare con soldi virtuali: in questo caso le perdite non sarebbero reali, ma naturalmente neanche le vincite.

Provare ad investire attraverso le demo vi permette anche di valutare al meglio le piattaforme per scegliere quella che più si addice al vostro profilo di rischio.

Ma ci sono altri fattori di valutazione delle piattaforme di trading, fra cui i più importanti:

  • I costi: Un altro fattore da tenere in considerazione per valutare le piattaforme di trading online sono i costi. Considerate che alcuni servizi hanno commissioni fisse ( che variano dai 2 ai 15 euro) , altri variabili ( si parte dallo 0,15% sui volumi negoziati).
  • Investimento iniziale: alcune piattaforme permettono di investire a partire da 50 € mentre altre hanno una fee di ingresso più alta e proibitiva per molte tasche. Il nostro consiglio come abbiamo anticipato è comuqnue quello di partire con un investimento minimo di 1000 € per avere più potere di investimento e possibilità di differenziazione.
  • Leva finanziaria molto alta: se ad una prima valutazione questo può sembrare un vantaggio, in realtà deve essere valutata come arma a doppio taglio perché permette di avere accesso ad operazioni anche decine di volte superiori al capitale disponibili. In questo caso però è necessario avere un conto minimo che garantisca il rimborso in caso di perdite.

Morale della favola

Il cammino è dei più lunghi e potrebbe riservare sia sorprese piacevoli, sia sorprese meno piacevoli. Quel che conta però di riuscire a trovare un proprio equilibrio, e a fine hanno registrare guadagni che sono stati più importanti delle perdite. Qualcosa di difficile? Sì, ma anche qualcosa che può donare un enorme numero di soddisfazioni e non solo economiche.

Basta muoversi con criterio e seguire le tante guide che la nostra testata mette a disposizione: vi troverete all’interno moltissime guide, indirizzi, punti di partenza. Fatene tesoro e sappiate che la figura del trader di successo è la figura della formica, che in tempi buoni prende e porta a casa, per poi spendere il giusto durante i tempi di magra.


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